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Manovra, Conte: "Dialogo senza pregiudizi con la Ue, ma basta austerity"

In audizione al Senato il presidente del Consiglio parla di legge di bilancio che finalmente inietta "investimenti che mancano da anni", di Ue che deve "cambiare passo", e di migranti, "serve rispetto intese"

Manovra, Conte:
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"L'austerity non è più percorribile.

L'Italia è fondatore Ue e contributore netto: forte di questa posizione andiamo a Bruxelles con una Manovra economica di cui siamo orgogliosi e su cui vogliamo dialogare senza pregiudizi". Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in Senato, aggiungendo: "E' fondamentale per il nostro Paese ridurre il gap di crescita con l'Ue orientando la spesa verso equilibrio e stabilità".

"Con la Manovra investimenti che mancano da anni" - Il premier ha proseguito che "le misure al centro della Manovra su cui il governo è impegnato e che avrà modo di illustrare anche alle istituzioni Ue nel prossimo Consiglio europeo, che si terrà in settimana, sono per favorire la crescita, l'occupazione e a contrastare la povertà nel segno della stabilità sociale". "L'esecutivo tutto sta lavorando con consapevolezza e senza sosta all'architrave della manovra che sono gli investimenti, ossia la componente che è mancata maggiormente negli ultimi anni determinando un ritardo nella crescita rispetta alla media Ue", ha ricordato Conte. E per rilanciare gli investimenti il governo lavorerà su "tre fronti: risorse, semplificazione e potenziamento delle competenze del sistema Paese".

"Unione europea, serve un cambio di passo" - Parlando di Europa il presidente del Consiglio ha sottolineato "l'urgenza di un cambio di passo dell'Unione europea, che deve sempre più proiettarsi verso le esigenze della società civile". "Consideriamo l'appartenenza all'Europa parte irrinunciabile del programma di miglioramento della condizione socio-economica dei cittadini italiani ed europei", ha ribadito Conte.

"Migranti, no accordi a scatola chiusa" - Il cambio di passo deve essere fatto su due fronti importanti: quello del cambiamento dei paradigmi economici, come già detto, e quello in merito al tema dell'immigrazione. "Serve una equa condivisione delle responsabilità e dobbiamo consolidare quel cambio di paradigma sancito all'ultimo Consiglio Ue", ha affermato. "Sino a quando non avremo garanzie su questo punto non accetteremo a scatola chiusa soluzioni sui movimenti secondari, che stanno a cuore ad altri Paesi. Serve equilibrio tra movimenti primari e secondari e il riconoscimento degli sforzi condivisi. E' necessario rafforzare collaborazione con Paesi di origine e di transito", ha evidenziato aggiungendo: "La pacificazione e lo sviluppo dell'intero corno d'Africa può aiutare a stabilizzare i flussi migratori".