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Legge elettorale, presentato testo base: è Italicum bis, da estendere al Senato

M5s plaude alla nuova proposta arrivata in Commissione Affari Costituzionali della Camera: "Ora il Pd scarichi Verdini e voti una legge condivisa". Ma i Dem non assicurano il loro voto

Legge elettorale, presentato testo base: è Italicum bis, da estendere al Senato - foto 1
lapresse

Un "Italicum bis", ossia l'estensione al Senato della legge elettorale della Camera così come modificata dalla Consulta.

E' il testo base del progetto di legge depositato da Mazziotti. Il sistema estende il premio di maggioranza alla lista che abbia il 40%, con soglia di sbarramento al 3%. Al Senato ci saranno 50 collegi plurinominali (100 a Montecitorio), con capilista bloccati e preferenze. Viene abolito il criterio del collegio per le pluricandidature.

La proposta del relatore Mazziotti - Previsto un premio di maggioranza, oltre che alla Camera anche al Senato, del 40%. Ma con un punto chiave: per ottenere il 'premio' ad una lista basta raggiungere la quota prevista in una delle due Camere e non in entrambe. Alla Camera i collegi plurinominali restano 100, al Senato saranno 50, sempre con capilista bloccati e preferenza. Resta anche a Palazzo Madama - ma su base regionale - la soglia del 3% mentre viene estesa all'intero Parlamento la disciplina per l'equilibrio di genere. Il testo base prevede, infine, la sostituzione del criterio del sorteggio in caso di elezione in più collegi, con la regola per la quale il candidato risulta eletto nel collegio in cui la lista ha ottenuto la percentuale più bassa.

La proposta prediletta del Pd: sistema tedesco corretto -
E' la proposta "cara" al Pd ispirata sia dal sistema vigente in Germania sia dal Mattarellum. La proposta prevede l'elezione maggioritaria del 50% dei parlamentari (in collegi uninominali, vince chi ha più voti secondo la regola del "first past the post" ) e quella proporzionale del restante 50% con una soglia di sbarramento del 5%. Rispetto al sistema tedesco però la proposta Dem è molto meno proporzionale. In Germania la legge elettorale prevede che il Bundestag non abbia un numero fisso di parlamentari ma parta da una soglia di 598. Due i voti previsti sulla scheda. Nel primo (erststimme) si sceglie il candidato. Nel secondo (zweitstimme) si sceglie il partito e la percentuale di voti che, a livello nazionale, quel partito prende determina il numero di seggi che avrà. Il sistema prevede che i seggi assegnati con il primo voto ai candidati siano scorporati dai seggi assegnati al partito di appartenenza con il proporzionale. Se invece un partito ha un numero di mandati (gli eletti nei collegi uninominali) in eccedenza allora si aumentano i seggi nel Bundestag fino a "riempire" il margine. Oggi la Camera bassa conta infatti 630 membri.

M5s: "Ok a testo base, Pd scarichi Verdini e voti legge" - "Bene Mazziotti: si parte dal Legalicum. Il Pd scarichi Verdini e voti legge condivisa. Siamo disposti anche a correttivi di governabilità". Lo ha scritto, in un tweet, il responsabile riforme del M5S Danilo Toninelli commentando il testo base arrivato in Commissione Affari Costituzionali della Camera.

Pd: "Nostro voto non è scontato" - "Fermo restando il grazie al relatore, non è scontato il nostro voto, lo decideremo dopo aver consultato l'ufficio di presidenza del gruppo come è corretto fare di fronte ad una scelta così importante". Così il capogruppo Pd alla Camera Ettore Rosato dopo la presentazione del testo base sulla legge elettorale. "Noi avevamo un'altra proposta - ha ribadito - che aveva un valore diverso con una quota maggioritaria che introduce un modello di coalizione che poteva esser accettato da tutti e garantiva meglio la governabilità".

Bersani a Renzi: "Ci vuole umiltà non autocrazia" - "Non la faccia facile Renzi, perché lui e questo Pd sono alla prova della sfida vera che è il governo di questo Paese. Bene o male nel 2013 lo abbiamo tenuto in una carreggiata che si chiama grosso modo centrosinistra, al prossimo giro rischiamo qualcosa in più, quindi ci vuole umiltà, umiltà, non autocrazia". Lo ha detto il leader di Mdp Pierluigi Bersani parlando a Firenze con i giornalisti. "Ci vuole generosità - ha aggiunto - non egoismo, personalizzazione estrema, chiusura; così possono arrivare dei dispiaceri molto seri. Quindi non si può più scherzare. Noi siamo a disposizione, perché vedo che c'è un rischio davanti a noi", cioè quello del populismo.

Brunetta: "Diamo la nostra disponibilità, ora il Pd smetta di giocare" - "Il presidente Mazziotti è la persona più indicata per trovare il minino comun denominatore e noi accettiamo con rispetto il testo base. Diamo la nostra disponibilità per migliorarlo e valutarlo sulla base delle nostre opinioni". Lo ha affermato Renato Brunetta, capogruppo di Fi alla Camera, commentando la presentazione del nuovo testo della legge elettorale. "Mi turba - prosegue - il Pd che prende già le distanze e siccome abbiamo aspettato tre mesi che il Pd scendesse dal pero ci piacerebbe sapere cosa vuole ma anche come lo vuole visto che da Fiano prima sponsorizza il Verdinellum ottenendo un meraviglioso isolamento con la Lega poi si adegua o dice di aspettate il testo base e poi arriva e il buon Rosato che dice che il voto Pd non è scontato, a questo punto mi cadono le braccia, sarebbe il caso e lo dico io a Renzi di smettere di giocare".

Mdp: "Capilista ancora bloccati? Inaccettabile" -  "Nel testo-base della legge elettorale proposto dal presidente Mazziotti è inaccettabile la conferma dei capilista bloccati alla Camera e la loro estensione al Senato". Lo affermano i deputati Mdp, Roberta Agostini, Alfredo D'Attorre e Stefano Quaranta. "In questo modo ogni partito potrebbe disporre addirittura di 150 capilista bloccati e quasi i tre quarti dei parlamentari eletti sarebbero sottratti alla scelta dei cittadini".