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Legge elettorale, Berlusconi: "Va modificata, si ascolti il Capo dello Stato"

La preferenza del leader di Forza Italia va al sistema proporzionale. "Incontrerò gli esponenti dellʼimpresa e del lavoro per preparare la mia ʼrivoluzione liberaleʼ"

Legge elettorale, Berlusconi:
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"Non voglio neppure prendere in considerazione l'idea che il saggio appello del Capo dello Stato a modificare l'attuale legge elettorale sia lasciato cadere nel vuoto".

Lo ha detto Silvio Berlusconi sottolineando, rispetto ai timori di instabilità legati al sistema proporzionale da lui preferito, che "le difficoltà a formare un governo non dipendono dalla legge elettorale".

Proporzionale, "perché funziona" - Intervistato da "La Stampa", il leader di Forza Italia auspica un intervento in merito alla riforma elettorale a proposito dell'ipotesi di una lista unica tra Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d'Italia. La sua preferenza va a un sistema proporzionale che, assicura, non creerebbe difficoltà a formare un governo come accaduta a Madrid.

"Se non sbaglio - spiega infatti Berlusconi - la Spagna dalla morte di Franco, come la Germania dal 1949, hanno conosciuto governi democratici che, in un regime di alternanza, hanno portato i due Paesi a una trasformazione e a una crescita straordinaria. Dunque il sistema proporzionale non funziona così male. Le difficoltà a formare un governo non dipendono dalla legge elettorale: il problema si è posto poche settimane fa anche nel Regno Unito dove il sistema di voto è strettamente uninominale".

Incontri con la società civile - Quanto a Forza Italia, annuncia, "mi dedicherò a un intenso programma di incontri con i protagonisti dell'impresa, delle professioni, del lavoro, della cultura, ai quali spiegherò le mie idee sulla 'rivoluzione liberale' che intendo mettere in atto per l'Italia, e che spero di convincere a scendere in campo con noi".

"Napolitano, ricostruzione interessata" - Berlusconi interviene in merito all'attacco di Salvini a Napolitano sulle bombe in Libia nel 2011 e dice: "Non mi piacciono le ricostruzioni interessate e autoassolutorie. Per fortuna il tempo è galantuomo e posso dire anche io, come il presidente Napolitano: 'ho un ricordo che altri forse hanno cancellato'. Quello che è importante è che anche il presidente Napolitano ricorda e riconosce come io fossi contrario all`intervento militare in Libia e come lo abbia manifestato in quella e in altre circostanze, fino alle dimissioni del governo". E continua: "Tanto da aggiungere: 'che Berlusconi abbia evitato quel gesto per non innescare una crisi istituzionale al vertice del nostro Paese, fu certamente un atto di responsabilità da riconoscergli ancora oggi". E questo mi basta".

Ue, "promossa" solo la Merkel - Berlusconi commenta poi il caso Fincantieri-Stx, dicendo che l'atteggiamento della Francia non è "né liberale né europeista". E spiega: "I governi francesi, forse memori della lezione di Colbert, non esitano a usare la forza politica, diplomatica e anche militare dello Stato per difendere gli interessi delle aziende francesi e ostacolare quelle straniere. Non dimentico che fui costretto a cedere la rete tv che avevo creato in Francia, La Cinq, che aveva troppo successo perché il governo di allora potesse accettarla. Però dall'epoca del Re Sole il modo di intendere i rapporti in Europa dovrebbe essere cambiato. Ma i presidenti francesi se ne sono accorti?".

Il leader di Forza Italia afferma poi che "in questi anni il peso specifico del nostro Paese a livello internazionale è sensibilmente diminuito. Basti pensare alla dilettantistica e sciagurata gestione dell'emergenza migranti da parte della sinistra. Il mio governo era riuscito, stipulando accordi bilaterali con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo, prima fra tutti la Libia di Gheddafi, a impedire che i migranti partissero dall'Africa".

Berlusconi parla anche delle elezioni in Germania, auspicando una vittoria di Angela Merkel con cui ha rapporti "eccellenti" e che "è in Europa forse l'unico statista con una visione all`altezza dei tempi".