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Lega, Salvini: "E' un attacco politico senza precedenti per eliminarci. Faremo ricorso, venite a Pontida"

Il leader del Carroccio, in una conferenza stampa a Milano, illustra le prossime azioni dopo il blocco dei fondi

Lega, Salvini:
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"Faremo ricorso contro questo attacco politico.

Non solo come segretario della Lega, lo faranno anche le migliaia di cittadini che hanno volontariamente donato al partito" ha dichiarato il segretario del partito, Matteo Salvini, in conferenza stampa in via Bellerio, a proposito del blocco dei conti. "Sono sicuro che ci daranno ragione, spero non troppo tardi, però, a elezioni già concluse", ha aggiunto.

Il segretario della Lega Nord  ha chiamato a raccolta il popolo leghista a Pontida: "Stiamo evidentemente cambiando la scaletta: sarà una giornata in nome della libertà, stiamo studiando iniziative eclatanti anche con i nostri amministratori locali".

Matteo Salvini ha poi puntato il dito contro la Procura di Genova: "Io non so perché il tribunale abbia dato questo brutto segnale di attacco alla democrazia. Ribadisco che la lega è danneggiata e semmai deve essere risarcita, i soldi di cui si parla non ci sono. Stanno sequestrando i conti correnti di gente che li ha raccolti facendo pane e salame alle feste del partito". E conclude: "E' un attacco alla libertà in Italia senza precedenti, mette fuori legge un partito che, in questo momento, rappresenta alcuni milioni di italiani".

Già in mattinata Matteo Salvini era tornato sul sequestro cautelativo dei fondi della Lega deciso dal Tribunale di Genova, rispondendo agli ascoltatori di Radio Padania: "Domenica a Pontida faremo scelte impegnative, che non si ricordano nella storia del Dopoguerra. Non si può permettere che in uno Stato di diritto qualcuno venga imbavagliato. Senza uno straccio di foglio in mano bloccano un partito, su decisione di un singolo giudice. Ma neanche in Turchia..."

"Qui siamo alle toghe ultra-rosse - accusa il leader leghista -. Venite domenica a Pontida, sarà una giornata molto particolare". E aggiunge: "Possono fare ciò che vogliono ma non ci fermeranno. Al raduno saremo abbastanza chiari. I sondaggi ci danno in vantaggio e guarda caso ci sequestrano la possibilità di avere gazebo, pullman, volantini. Siamo di fronte ai soliti poteri marci che non vogliono che nulla cambi, che hanno paura di noi. Ma noi arriveremo a governare, che si rassegni il giudice, può sequestrarci tutto quello che vuole. Qui è tempo di rimettere le pedine al loro posto e chi sbaglia, come certi giudici, paga". Il segretario leghista continua: "Siamo trattati peggio dei mafiosi perché facciamo paura. Ma ne usciremo. Magari un po' ammaccati ma ne usciremo, più forti di prima".

La risposta della Procura di Genova - In giornata la Procura di Genova aveva risposto agli attacchi di Matteo Salvini. "Non abbiamo messo in atto nessun attentato alla Costituzione. Noi abbiamo il massimo rispetto per la Lega e per tutti i partiti. Quello che abbiamo fatto è un'azione a tutela del Parlamento". Così il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi ha commentato il sequestro cautelativo dei fondi del Carroccio, deciso dl Tribunale ligure.

I giudici: "Percepito il profitto dei reati di Bossi e Belsito" - La Lega Nord ha "percepito il profitto dei reati commessi dai suoi rappresentanti Bossi e Belsito. Secondo i giudici del Tribunale di Genova si tratta di un fatto "pacifico" e per questo i magistrati hanno accolto la richiesta della Procura di sequestrare circa 49 milioni di euro. Tali somme erogate come rimborso elettorale, precisano, sono un "bene fungibile indipendentemente dalla prova del nesso pertinenziale diretto con il reato".

"Era a rischio il recupero delle somme" - "Considerando da un lato l'entità rilevante della somma oggetto di confisca, e quindi del presente provvedimento di sequestro, e dall'altro la diminuzione delle entrate e il depauperamento del patrimonio del movimento, documentato dalle stesse difese, si ritiene ad ogni buon conto esistente anche il requisito del periculum in mora", e cioè il rischio che un ritardo nell'attuazione del sequestro possa di fatto compromettere il recupero delle somme.