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L'Onu: "Sull'immigrazione la soluzione non può essere l'intervento militare"

Per il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon è necessario "un approccio complessivo che guardi alla radice delle cause", e invita gli Stati a dare "asilo a chi fugge dalla guerra"

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"Non esiste una soluzione militare alla tragedia umana che sta avvenendo nel Mediterraneo".

A dirlo è il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, il quale spiega che è invece necessario "un approccio complessivo che guardi alla radice delle cause, alla sicurezza e ai diritti umani dei migranti e dei rifugiati, così come avere canali legali e regolari di immigrazione". E invita gli Stati a dare "asilo a chi fugge dalle guerre".

In un'intervista sul La Stampa e sul Secolo XIX, intervenendo nel dibattito in corso sull'ipotesi di bombardare i barconi in Libia prima che partano, il numero uno delle Nazioni Unite sottolinea come sia "cruciale che la concentrazione di tutti sia su salvare le vite, inclusa l'area libica delle operazioni di ricerca e soccorso".

Ma per Ban Ki-moon "la sfida è anche assicurare il diritto all'asilo del crescente numero di persone che in tutto il mondo scappano dalla guerra e cercano rifugio": per questo "le Nazioni Unite sono pronte a collaborare con i nostri partner europei a questo fine", e "l'intero sistema dell'Onu è pronto a fornire assistenza".

Il segretario dell'Onu ritiene comunque che le misure annunciate dall'Ue siano "un importante primo passo verso un'azione collettiva europea. Questo è l'unico approccio che può funzionare". Ban Ki-moon si dice quindi "molto preoccupato per l'instabilità in Libia" ma ritiene che "non ci siano alternative al dialogo. Il mio Rappresentante speciale, Bernardino Leon, e la sua squadra continuano a lavorare in maniera instancabile con le parti libiche coinvolte, per aiutarle ad arrivare insieme ad uno spirito di compromesso. Gli atti di terrorismo e di estremismo sono un duro richiamo al fatto che una soluzione politica all'attuale crisi va trovata rapidamente, per ripristinare pace e stabilità".