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Popolari per lʼItalia, Mauro lascia il governo: "Riforme non condivise"

Con lʼaddio di due senatori, lʼesecutivo può contare solo su nove voti di scarto a Palazzo Madama. I sottosegretari Rossi e DʼOnghia hanno invece preferito dimettersi dal partito e rimanere con Renzi

mario mauro
ansa

Il direttivo nazionale del partito Popolari per l'Italia ha deliberato l'uscita dalla maggioranza che sostiene l'attuale governo. Ma tale decisione, comunicata dal senatore del gruppo Gal Mario Mauro e condivisa dal senatore Tito di Maggio, è stata contestata da Domenico Rossi e Angela D'Onghia. I due, rispettivamente sottosegretario alla Difesa e sottosegretario all'Istruzione, hanno preferito dimettersi dal partito e rimanere al governo.

Con l'addio di due senatori, l'esecutivo guidato dal premier Matteo Renzi può ora contare solo su nove voti di scarto a Palazzo Madama. Mauro, presidente e fondatore dei Popolari per l'Italia (partito nato da una costola di Scelta Civica) ha spiegato così la decisione di lasciare la maggioranza: "Riforme non condivise, condotte in modo improvvisato ed approssimativo, con una improvvida esaltazione del carattere monocolore dell'esecutivo sono alla base di una decisione che è innanzitutto un giudizio definitivo su una gestione politica che sta tenendo in stallo l'Italia, la sua economia e il suo bisogno di crescita".

"Prendiamo atto della decisione di Popolari per l'Italia di uscire dalla maggioranza ma, come già annunciato al presidente Mario Mauro, non concordiamo con questa linea d'azione", hanno spiegato Domenico Rossi e Angela D'Onghia, che hanno preferito rimanere al governo. "Riteniamo - hanno aggiunto i due parlamentari - che l'attuale maggioranza stia portando avanti un percorso essenziale per la rinascita di questo Paese e che qualsiasi partito della maggioranza possa concorrere in termini di dialettica e contributi. Per questo occorre però farne parte e non porsi su più facili posizioni di opposizione".

"Per queste motivazioni - hanno aggiunto - abbiamo già presentato le nostre dimissioni dal partito dei Popolari per l'Italia e rimarremo al momento all'interno dei gruppi parlamentari di rispettiva appartenenza (Gruppo Grandi Autonomie e Libertà e Gruppo per l'Italia-Centro Democratico) per continuare a lavorare come sempre nell'interesse comune e generale dell'Italia scevri da pregiudizi e congetture politiche che non ci appartengono".

Grasso comunica nascita gruppo fittiani - Intanto, il presidente del Senato Pietro Grasso ha comunicato in Aula la costituzione del gruppo "Conservatori - Riformisti Italiani" al quale aderiscono Bonfrisco che diventa capogruppo, Bruni, D'ambrosio Lettieri, Di Maggio, Falanga, Liuzzi, Longo,Milo, Pagnoncelli, Perrone, Tarquinio, Zizza.