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Il sentimento d'indignazione del giovani del Partito democratico contro l'inciucio con il Pdl non si arresta. Anzi, di sede in sede rimbalza il moto di protesta e quell'occupypd che sembrava destinato a durare poche ore, sì ingigantisce a macchia d'olio. Gli slogan che animano la base sono uguali in tutta Italia: mai un governissimo con Berlusconi, reset di tutta la dirigenza, nazionale e locale, e congressi aperti a tutti. La rivolta nelle sedi del Partito democratico continua: sono in corso assemblee, occupazioni e proteste. A Torino la base si è autoconvocata nella sua sede cittadina. Oltre 250 persone, tra cui molti giovani, in fila per parlare, con discussioni e appunti in tempo reale sulla lavagna. Più che una rivolta ideologica è in atto una rivolta generazionale. I giovani contro la nomenclatura, i giovani contro l'apparato. A Bologna, all'esterno del circolo Pd 'Galvani' di via Orfeo dove è iscritto anche Romano Prodi sono stati lasciati biglietti di protesta con su scritto "rivoglio il mio voto". A Terni i giovani occupanti hanno appeso questo striscione: "Basta alle ombre del passato! Senza coraggio non c'è cambiamento. Eccoci!". E così ovunque. Da Torino ad Aversa, da Perugia a Palermo l'indignazione aumenta. Eccoli i giovani siciliani aggregarsi al moto: "Che fine ha fatto Italia Bene Comune?" Una domanda alla quale qualcuno dovrà dare risposte Nella foto: sede Pd di Terni (Umbria)
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