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Dl fisco, trovato l'accordo M5s-Lega | Vincono i pentastellati: niente "scudo penale"

Il premier Conte: "Non ci sarà nessuna patrimoniale". Resta la dichiarazione integrativa col tetto di 100mila euro. Di Maio e Salvini: "Nessuna volontà di lasciare Ue o lʼeuro".

Dl fisco, trovato l'accordo M5s-Lega | Vincono i pentastellati: niente
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Dopo la crisi all'interno della maggioranza per la "manina" nel decreto fiscale, il governo ha trovato un'intesa.

Nel Consiglio dei ministri (presenti entrambi i vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini), è stato infatti esaminato per la seconda volta il decreto fiscale. Dopo due ore di lavori, Lega e M5s hanno raggiunto l'accordo: previsto lo stralcio del cosiddetto "scudo penale" e della questione dei capitali e beni all'estero.

Alla fine, la pace tra Salvini e Di Maio, fa tornare "mini" il condono ma il passaggio parlamentare potrebbe di nuovo allargare lo "sconto" sulla rottamazione delle cartelle di Equitalia. L'accordo raggiunto nel governo sul decreto collegato alla manovra, così come descritto dal premier Giuseppe Conte e dai due vicepremier, cambia infatti i contorni della "pace fiscale", eliminando quello che Luigi Di Maio in questi giorni aveva definito il "condono tombale-penale" con lo "scudo per i capitali all'estero".

E cancellando il tetto "per singola imposta" che poteva moltiplicare le cifre "sanabili". Ma dall'altra parte consentirà, come ha sottolineato Matteo Salvini, di realizzare quello che davvero è scritto nel contratto di governo: "Ci sarà - ha annunciato - il saldo e lo stralcio delle cartelle di Equitalia, non solo eliminando sanzioni e interessi" come nella rottamazione, "ma anche intervenendo sul capitale. Si chiuderà il contenzioso scontando l'ammontare complessivo".

Conte: "Aiuteremo solo chi è in difficoltà" - La modifica, ha spiegato Conte, arriverà in "sede di conversione del decreto", con "una formulazione adeguata a tutti i contribuenti che versano in situazioni di specifiche, oggettive, difficoltà economiche". In sostanza si dovrebbe ampliare il condono vero e proprio (cioè appunto lo sconto anche sulle imposte dovute) anche a chi ha una cartella non pagata e non solo per chi integra la sua dichiarazione dei redditi.

Ampliata la tipologia di debiti "rottamabili" - Il decreto, che andrà lunedì alla bollinatura per essere poi inviato ufficialmente al Quirinale, conterrà intanto la "rottamazione ter", con tempi più lunghi per le rate (fino a 5 anni) e una tipologia ampliata di debiti che si possono rottamare, la cancellazione delle mini-cartelle più vecchie nel magazzino dell'ex Equitalia, quelle tra il 2000 e il 2010 entro i mille euro, ma anche il condono al 20%.

Fino a 500mila euro "sanabili" col condono - Resta infatti la possibilità "per chi ha già fatto la dichiarazione dei redditi", come ha sottolineato Matteo Salvini, di fare una "dichiarazione integrativa speciale" che consentirà di dichiarare fino al 30% in più di quanto già comunicato al Fisco, con un tetto massimo complessivo di 100mila euro di imponibile per anno d'imposta (quindi teoricamente fino a 500mila euro in 5 anni). Si potranno quindi sanare Irpef, Irap, ritenute e contributi con lo sconto, pagando il 20% anziché le relative aliquote (per l'Irpef, ad esempio, fino al 43%), mentre per l'Iva si dovrà calcolare l'aliquota media o comunque il 22%.