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Di Maio: "Riforma del Colle? L'idea di Grillo non è nel contratto"

Il leader M5s: "Con Salvini cʼè un rapporto di cordialità e lealtà". E sullʼEuropa ribadisce che alle elezioni di maggio "i popoli europei creeranno un terremoto"

Di Maio:
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"Beppe Grillo ha esposto la propria idea che non è nel contratto di governo, noi non ci lanciamo in una grandissima riforma costituzionale sul Presidente della Repubblica".

Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio, commentando l'intervento del fondatore del Movimento alla kermesse al Circo Massimo. "Grillo - spiega invece - si riferiva sicuramente all'abolizione dei senatori a vita, all'abolizione del reato di vilipendio, che è un reato medievale".

Intervistato a Rtl 102.5, Di Maio ha quindi chiarito che il governo "andrà avanti per 5 anni, e chi scommette sulla sua caduta avrà una brutta sorpresa", ma "i cittadini non saranno perseguitati da un'ennesima riforma costituzionale".

Parlando quindi dei rapporti con Salvini e Conte, ha spiegato che "ogni volta che noi tre ci vediamo, ci parliamo e troviamo una soluzione". Con il leader della Lega, poi, c'è un rapporto "da parte mia di cordialità e lealtà. Stiamo portando avanti questioni che ci vedono anche a volte non perfettamente d'accordo con un capirci al volo che non era per niente scontato".

Per quanto riguarda invece la manovra, "lo spread è un indice che guardiamo con attenzione ma, i fatti lo dimostrano, guardando solo allo spread poi i cittadini ti mandano a casa e non hai fatto niente per cambiare. Lo diciamo ai cittadini: stateci vicino e senza nessuno shock cambieremo". L'intenzione di mantenere questa direzione sarà messa nero su bianco anche nella lettera di risposta all'Ue, nella quale "ribadiremo che siamo disponibili a sederci al tavolo e riconoscere come interlocutori le istituzioni europee. Sembra scontato ma c'è la percezione di un governo che non vuole interloquire, che vuole farsi i fatti suoi. Ma noi siamo nell'euro e nell'Europa e ci vogliamo restare". Anche perché "nessuno di noi ha un piano B, c'è solo il piano A che è fare la manovra del popolo e le elezioni europee a maggio, quando i popoli europei creeranno un terremoto che cambierà gli equilibri della Commissione e del Parlamento europeo. Nulla sarà più come prima".

E proprio in vista delle elezioni europee, Il M5s si farà "promotore di un nuovo gruppo parlamentare europeo per portare avanti un'Europa diversa" basata sul lavoro, sull'ambiente, sulla tecnologia. "Stiamo portando avanti varie interlocuzioni private con forze che entreranno nel Parlamento europeo per la prima volta. A gennaio-febbraio presenteremo un manifesto che non avrà niente a che fare con le forze populiste e sovraniste".