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Dalai Lama "cittadino di Milano": proteste della comunità cinese

Prima lʼincontro con il sindaco Sala e con lʼarcivescovo Scola, poi la premiazione. Scontri davanti agli Arcimboldi, ma nessun ferito

Tenzin Gyatso, meglio conosciuto come il Dalai Lama, è atterrato a Milano verso le 8.30, accolto dal sindaco, Giuseppe Sala.

Poco dopo le 10, è arrivato all'Arcivescovado di Milano, dove ha incontrato il cardinale Angelo Scola e monsignor Luca Bressan - vicario episcopale per il dialogo interreligioso. Poi è stato premiato, divenentando ufficilamente "cittadino onorario della città di Milano".

Attimi di tensione durante la visita del leader buddhista: all'esterno del teatro Arcimboldi è avvenuto un breve scontro tra sostenitori del "Tibet Libero" e quelli della Repubblica Popolare Cinese. L'incidente ha richiesto l'intervento della polizia, ma non ha causato feriti. Tutto è accaduto quando un gruppo di attivisti della causa tibetana è giunto in prossimità del Teatro, passando davanti al luogo dove erano riuniti un centinaio di cittadini cinesi, riuniti per protestare contro la premiazione.

Ironia da parte del Dalai Lama: "Sono proteste organizzate dall'ambasciata cinese. Io scherzo su questa contraddizione interna al partito comunista, che non ha fede in niente ed è tanto preoccupato della reincarnazione del Dalai Lama. Se siete tanto preoccupati per la reincarnazione del Dalai Lama, dovreste prima accettare il sistema della reincarnazione e poi pensare alla prossima reincarnazione di Mao Tse Tung e Den Xiaoping".