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Consulta boccia riforma Madia,Renzi: "Ecco perché cambiare Titolo V"

La legge sulla P.A. dichiarata parzialmente illegittima: per decreti attuativi serve intesa con Regioni

"Siamo circondati da una burocrazia opprimente, poi mi dicono che non devo cambiare le regole del Titolo V".

Così Matteo Renzi accoglie la bocciatura della Consulta alla riforma Madia. "Avevamo fatto un decreto per rendere licenziabile il dirigente che non si comporta bene e la Consulta ha detto che siccome non c'è intesa con le Regioni la norma è illegittima".

La Corte Costituzionale dà quindi ragione alla Regione Veneto e dichiara parzialmente illegittima la riforma Madia della pubblica amministrazione. Su alcuni temi non è stata cercata l'intesa con le Regioni ma è stato chiesto solo un parere. In particolare la Consulta punta l'indice sulle norme contenenti la delega al governo per l'attuazione di alcuni decreti "nella parte in cui, pur incidendo su materie di competenza sia statale sia regionale" le norme prevedono che "i decreti attuativi siano adottati sulla base di una forma di raccordo con le Regioni, che non è l`intesa, ma il semplice parere, non idoneo a realizzare un confronto autentico con le autonomie regionali".

Per la Corte costituzionale "anche la sede individuata dalle norme impugnate non è idonea, dal momento che le norme impugnate toccano sfere di competenza esclusivamente statali e regionali. Il luogo idoneo per l`intesa è, dunque, la Conferenza Stato-Regioni e non la Conferenza unificata".

M5s: governo non sa scrivere leggi e cambia Costituzione - "La Corte costituzionale ha dichiarato parzialmente illegittima la riforma sulla P.A. portata avanti dal governo e questi incompetenti e incapaci pretendono, addirittura, di stravolgere ben 47 articoli della nostra Costituzione. La smettano immediatamente con questa mortificazione delle nostre istituzioni. Speriamo solo che il 4 dicembre arrivi velocemente e che il popolo italiano, votando no, li mandi a casa per evitare che facciano ulteriori danni al Paese". E' quanto scrivono in una nota congiunta i parlamentari M5S, Vito Crimi e Danilo Toninelli.

Brunetta: "Dilettanti allo sbaraglio" - "La sentenza ha affermato che il governo non può diventare sordo ai suggerimenti delle Regioni e che non può sottrarsi alle procedura concertative, che sono necessarie per garantire non solo il pieno rispetto del riparto costituzionale delle competenze, ma anche il successo delle riforme. La volontà centralizzatrice intorno alla quale, senza nessuna ragione adeguata (perlomeno riguardo alle realtà regionali efficienti), il governo aveva impostato tutta riforma Madia esce quindi distrutta. Crolla tutta la narrazione riformatrice di Renzi e compagni: dilettanti allo sbaraglio". Lo dichiara in una nota Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia.