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Centrodestra, Salvini: niente futuro con Verdini, Alfano e Cicchitto

"Dopo il referendum del 4 dicembre saranno i cittadini a scegliere, non certo questo o quel capo di partito", ha detto il segretario della Lega facendo riferimento alla questione leadership

"Con gli amici di Alfano, Verdini e Cicchitto non si costruisce il futuro del Paese".

Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, conversando con i giornalisti a Montecitorio. Salvini ha poi aggiunto, circa la futura leadership del Centrodestra: "Fino al 4 dicembre io sono impegnato nella campagna per il No. Non vedo l'ora che sia il 5, quando saranno i cittadini a scegliere, non certo questo o quel capo di partito".

Il commento del leader del Carroccio è arrivato dopo le parole di Silvio Berlusconi sull'impossibilità di Stefano Parisi di esercitare la leadership del Centrodestra in disaccordo con la Lega. Salvini ha anche negato la possibilità, in caso di vittoria del No al referendum, di un governo di larghe intese con la Lega per fare la legge elettorale. "Si vota subito e con qualunque legge elettorale", ha affermato.

"E' il momento del coraggio, delle scelte di osare. La scelta di Trump - ha proseguito - è stata una grande lezione di democrazia". "Se i burocrati europei, la Boldrini, Napolitano, Renzi sono preoccupati, allora vuol dire che dagli americani è venuta una grande lezione di democrazia", ha ribadito.

Anche il ministro dell'Interno Angelino Alfano è intervenuto in merito alla leadership del Centrodestra. "Il leader di Forza Italia è Berlusconi. Parisi non ha fatto un nuovo partito e ha fatto flop come federatore", ha detto. Per quanto riguarda la Lega, ha sottolineato: "Salvini è imparagonabile a Trump, e a Milano - ha ironizzato - non sembra che ci sia una Salvini-tower. Diverso è il discorso se si fa riferimento ai partiti lepenisti della destra europea a cui i popolari sono alternativi".

Il leader di Ap ha quindi rilanciato l'idea di un'aggregazione di popolari-moderati nella quale non ci dovrebbe essere spazio per la Lega di Salvini. "Nell'urlo - ha concluso - è poi più forte l'urlatore".