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Camera, seduta notturna: riforme "senza" le opposizioni. Fassina e Civati non votano

Il premier Renzi: avanti così, peggio per loro. Poi su twitter scrive ironico: Un abbraccio a #gufi e #sorciverdi". Martedì le opposizioni ricevute da Mattarella

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"Credo che a rammaricarsi debbano essere il centrodestra, le opposizioni. Noi bene così, andiamo avanti". E' questo il commento del premier Matteo Renzi che chiude la maratona notturna alla Camera che ha dato il via libera agli emendamenti alla riforma del Senato. L'esame degli emendamenti e l'approvazione quindi dei 40 articoli che riscrivono la Costituzione è avvenuta però in un'Aula semivuota, con le opposizioni che hanno disertato l'Aula.

Camera, seduta notturna: riforme "senza" le opposizioni. Fassina e Civati non votano

Le opposizioni infatti, come annunciato, non si sono sedute ai loro banchi, con l'eccezione di una manciata di deputati del M5S e di Fi "a presidio - secondo quanto raccontano loro stessi - del regolare andamento dei lavori". Assenze che sono "una ferita istituzionale", ha ammesso il deputato Pd Ettore Rosato chiudendo i lavori dell'Assemblea che vengono accolti da un applauso dei deputati. Anche se, aggiunge, "il percorso è ancora lungo e riusciremo a fare in modo che tutti sentano propria" questa riforma. Tra gli esponenti della minoranza Pd, non hanno votato Stefano Fassina e Pippo Civati.

Per il via libera finale al provvedimento occorrerà aspettare i primi giorni di marzo. Intanto la maggioranza supera la prova delle centinaia di proposte di modifica su cui in questi giorni si sono scontrati i partiti. E ovviamente, a causa della scelta delle opposizioni, che martedì saranno ricevute dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al contrario delle scorse sedute notturne, questa volta i lavori procedono spediti e senza incidenti.

A segnalare simbolicamente la disponibilità al confronto il Pd ha scelto di lasciare in coda l'esame dell'articolo 15 sul referendum, oggetto di un aspro braccio di ferro con il M5S che chiedeva l'eliminazione del quorum.

Referendum a parte, tra le novità approvate dalla Camera spunta una modifica alla maggioranza parlamentare necessaria a deliberare lo stato di guerra: d'ora in poi per l'ok, che però con la riforma spetterà alla sola Camera dei deputati, servirà la maggioranza assoluta dei voti e non più solo quella semplice.

Renzi, ironia su twitter: "Grazie alla tenacia dei deputati terminati i voti sulla seconda lettura della riforma costituzionale. Un abbraccio a #gufi e #sorciverdi", scrive.

Iva e cococo al prossimo Cdm - "Prossimo Consiglio dei ministri (venerdì). Decreti legislativi su partite IVA, fatturazione elettronica, cococo, maternità", aggiunge Renzi sul social network. "Dopo QE, piano investimenti, commissione su flessibilità, dollaro-euro, grazie a riforme strutturali #italiariparte Non ci fermiamo è #lavoltabuona", ribadisce il premier in un altro tweet.