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Bindi: Riina junior a Porta a Porta è negazionismo della mafia

Nessun passo indietro di Vespa. La presidente della Commissione antimafia convoca per giovedì i vertici della Rai

Esplode la polemica per l'annunciata intervista a Porta a Porta di Salvo Riina, figlio del "capo dei capi" della mafia corleonese Totò.

La presidente della Commissione antimafia Rosy Bindi ha chiesto "un ripensamento", accusando la trasmissione di Bruno Vespa di essere "il salotto del negazionismo della mafia". Nessun passo indietro del conduttore. La Bindi ha convocato per giovedì alle 16 il presidente e il d.g. della Rai.

Vespa: "Per combattere la mafia bisogna conoscerla dall'interno" - "Un ritratto sconcertante, certo, ma per combattere la mafia, che tuttora è potente e gode di protezioni diffuse, bisogna conoscerla. E per conoscerla meglio c'è bisogno a nostro avviso anche di interviste come questa". Sono queste alcune delle parole che Bruno Vespa ha registrato per introdurre l'intervista Salvo Riina, il figlio del boss Totò.

Bersani dà forfait - L'ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha rinunciato ad essere tra gli ospiti di Porta a Porta. Il forfait è dovuto proprio all'intervista al figlio di Totò Riina.

Le polemiche per la partecipazione dei Casamonica - Già nei mesi scorsi Porta a Porta era stata al centro delle polemiche per una puntata in cui erano stati ospitati Vera e Vittorino Casamonica, figlia e nipote di Vittorio Casamonica, i cui funerali show il 20 agosto, a Roma, avevano provocato molte critiche. Dopo quella puntata era stato convocato per una audizione in Commissione antimafia prima il direttore di Rai Uno Giancarlo Leone. Le reazioni avevano spinto la rete a garantire uno spazio "risarcitorio" in una successiva puntata, aperta con l'intervista all'allora assessore alla Legalità del Comune di Roma, Alfonso Sabella.

Fnsi-Usigrai contro Vespa: "Vertice intervenga" - "La Rai Servizio Pubblico non può diventare il salotto di famiglie criminali", hanno affermato in una nota il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, e il segretario dell'Usigrai, Vittorio Di Trapani. "Chi strumentalmente vuole invocare presunte volontà censorie, ci dica perché non si dedica almeno lo stesso spazio alle giornaliste e ai giornalisti minacciati, o addirittura sotto scorta, a causa proprio di quelle famiglie".

Grasso: "Non guarderò Porta a Porta" - "Non mi interessa se le mani di Riina accarezzavano i figli, sono le stesse macchiate di sangue innocente. Non guarderò Porta a Porta", ha scritto su Twitter il presidente del Senato Pietro Grasso a proposito delle polemica sulla partecipazione del figlio di Totò Riina alla trasmissione di Vespa.