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Permesso soggiorno a punti:si parte

Come a scuola, valgono debiti e crediti

Via libera al permesso di soggiorno a punti.

Si dovrà raggiungere quota 30 per mantenerlo, con un sistema crediti-debiti. La conoscenza di lingua e Costituzione, daranno punti, mentre la commissione di reati li toglierà. La novità - hanno annunciato i ministri dell'Interno e del Welfare, Maroni e Sacconi che hanno raggiunto un'intesa sul regolamento - sarà contenuta in un decreto. Critico il Pd: "La misura farà aumentare gli irregolari".

Il provvedimento disciplina l'accordo di integrazione che lo straniero dovrà obbligatoriamente stipulare al momento della domanda di rilascio del permesso di soggiorno. Con l'accordo l'immigrato si impegna a conseguire durante il periodo di validità del permesso stesso (due anni) una serie di obiettivi: dalla conoscenza della lingua a quella della Costituzione, dall'iscrizione al Servizio sanitario nazionale al regolare contratto abitativo. Tutte ''prove'' che daranno un certo numero di crediti la perdita dei quali comporta la revoca del titolo di soggiorno, con conseguente espulsione amministrativa dello straniero.

La soglia da raggiungere alla fine dei due anni è 30. Se l'immigrato ha un punteggio inferiore, ha un altro anno di tempo per arrivare alla quota richiesto; dopo - se sarà ancora sotto i 30 - scatterà l'espulsione. ''E' la legge sulla sicurezza - ha ricordato Maroni a margine della presentazione della rivista del ministero 'Libertà civili' - che parla di specifici obiettivi da raggiungere nel giro di due anni con una valutazione da parte degli Sportelli unici per l'immigrazione. Se gli obiettivi sono stati raggiunti verra' concesso il permesso di soggiorno, altrimenti ci sarà l'espulsione''.

E' un sistema, ha aggiunto il ministro, ''per garantire l'integrazione: io ti suggerisco le cose da fare per integrarti nella comunità. Se le fai ti do il permesso di soggiorno, se non le fai significa che non vuoi integrarti. Lo applicheremo solo ai nuovi permessi di soggiorno''. Per gli eventuali corsi di lingua e altro, ha assicurato Maroni, ''non chiederemo soldi agli immigrati, faremo tutto noi, anche per garantire standard uniformi in tutte le province ed avere tutto sotto controllo''. L'accordo tra i due ministeri, ha concluso, ''sarà tra breve trasformato in un decreto''.

Livia Turco: "Si ostacola l'integrazione e si favorisce l'irregolarità"
Per Livia Turco, responsabile Immigrazione del Pd, ''il permesso di soggiorno a punti rappresenterà le forche caudine che ostacoleranno l'integrazione e favoriranno l'irregolarità. In un Paese come l'Italia, dove per ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno occorre aspettare più di un anno e dove i corsi di lingua e cultura sono gestiti dal volontariato e dalla Chiesa, non è possibile aspettarsi altro''. L'Italia, purtroppo, ha aggiunto, ''non è il Canada: se Maroni e Sacconi vogliono imitare il Canada o gli altri Paesi che hanno adottato questo tipo di sistema allora risolvano prima questi problemi e garantiscano tempi certi per i rinnovi dei permessi e corsi di lingua e cultura forniti dalla scuola pubblica''. Gianclaudio Bressa (Pd) ha parlato di ''scandalosa lotteria sociale i cui giudici imbrogliano in partenza''.