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Il Pdl replica a Fini

"Sbagliate le critiche al governo"

Non è piaciuto ai suoi 'colleghi' l'intervento di Gianfranco Fini a Gubbio.

Del resto, le critiche del presidente della Camera non hanno risparmiato nessuno: dal premier alla gestione del Pdl, passando per le dimaiche interne del partito con tanto di denuncia per l'assenza di democrazia, Fini non ha usato mezzi termini. E puntuali, arrivano le razioni in difesa del Pdl: da Cicchitto a Bondi, da Gasparri a Frattini.

Da Fabrizio Cicchitto arriva una sorta di consiglio: "Non rivolgerei critiche al Pdl per il passato e il presente  - spiega il capogruppo piddiellino alla Camera - perché il partito dal suo nascere ha avuto una vita convulsa. Quindi Cicchitto ha ricordato che il partito "è passato da un’elezione a un’altra. Certo da oggi in poi dobbiamo misurarci e avere delle sedi in cui discutere, ma io non mi sono mai sentito in una caserma". Al contrario, la soluzione per l'esponente del Pdl "è trovare un punto di equilibrio al nostro interno e nelle iniziative esterne e soprattutto dobbiamo avere ben presente che dobbiamo parlare sempre alla gente, cioè a coloro che ci hanno dato il consenso".

Anche Maurizio Gasparri prende le distanze da Fini, nel passaggio in cui il presidente della Camera ha sottoloneato la necessità di riaprire le indagini sulle stragi di mafia del 1992-93, dicendosi in disaccordo: "Non vorrei che si equivocasse - spiega il capogruppo del Pdl a Palazzo Madama  - e dico che la magistratura sulle stragi si è pronunciata, ha fatto sentenze ed ha individuato dei colpevoli. Non vorrei che riaprire delle indagini servisse a ordire delle manovre, a me queste cose non convincono". Segue pure la critica di  Ignazio La Russa  per il quale "Fini sbaglia, evidentemente ha un termometro che registra poco la temperatura, ma mi piace perché ci stimola". Stesso parere per Sandro Bondi, il quale pur riconoscendo che Fini è "un arricchimento", tuttavia non ne condivide le vedute. "Mi domando  - si chiede il ministro della Cultura in in'intervista alla Stampa  - da che cosa nascano le sue critiche. Quelle al governo non le condivido, dalla A alla Z. Dice che abbiamo deluso le aspettative degli elettori e dice una cosa infondata''.

Quanto alla Lega, infine, una precisazione.  "Le parole del presidente Fini sono quelle di un politico di razza, quale lui è - commenta Roberto Calderoli - e sembrano evidenziare una sorta di conflitto interiore con il ruolo istituzionale che si è scelto". Ma, aggiunge il ministro per la Semplificazione "viene subito in mente quanto manchi in questo momento il contributo di Fini all'interno del Pdl, anche se occorre ribadirlo: lui la scelta l'ha fatta"