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Foto Prada, Feltri: "Nessuna scusa"

Il direttore di Libero: "Caso politico"

L'ultima parola sulle foto choc dell'uomo "predellino" immortalato in una foto documento mentre si fa zerbino ai piedi di un ospite di Miuccia Prada, la pronuncia Vittorio feltri.

Il direttore di Libero nel rispondere alla lettera dei due protagonisti della vicenda che parlano di una goliardata, ribadisce tutto quanto già espresso nel suo editoriale di ieri. Farne un caso politico, dice Feltri, è più che legittimo e la smentita pare proprio una conferma.

"Egregi signori, grazie per i complimenti, molto graditi (sono vanitoso). Ma grazie anche per non aver smentito ciò che per altro non poteva esserlo, visto che le fotografie non essendo state taroccate sono documenti incontestabili. Qanto alle mie considerazioni, contenute nel "fondo", non saranno spiritose ma, dto illoro carattere esclusivamente politico, attengono all'opinione dell'autore e come tali vanno prese.

Aggiungo soltanto che sono condivise dalla maggioranza degli italiani, quelli che non hanno votato per Veltroni. La vostra lettera fornisce una spiegazione dei fatti accaduti all'aeroporto di Saint Moritz molto stravagante. Le immagini mostrano un uomo a terra, sdraiato, in funzione di gradino per rendere più facile l'accesso al jet. E un altro signore che in effetti gli mette i piedi sulla schiena usandolo come un oggetto.

Scene del genere non si erano mai viste se non nei film di Fantozzi. Ebbene, nonostante tutto questo, voi dite che si è trattato di uno scherzo fra amici. Strano. Nella sequenza si nota che nessuno dei presenti ride, tantomeno la persona prona. Non ride neanche la signora Prada la quale pure fa parte della compagnia di presunti bontemponi. Accettiamo tuttavia la versione del gioco. Peggio ancora. Come si fa, sia pire a scopo ludico, a costringere un individuo a sdraiarsi in un luogo pubblico  quale l'aeroporto senza pensare che qualcuno possa vedere e magari immortalare?.

Vabbé. Affari vostri. Converrete però che era diritto dei giornali riprendere le immagini e commentarle secondo il loro giudizio. Infine un chiarimento. Ieri l'Ansa e alcuni quotidiani web, riferendosi a un comunicato aziendale di Libero, invero equivoccabile, hannos critto che Vittorio Feltri si sarebbe scusato per il servizio fotografico e per l'editoriale. Non è così. Non ho niente di cui scusarmi. Gli scatti sono autentici. E confermo parola per parola il mio articolo: riflette esattamente ciò che penso della vicenda. Non è stato un incidente, ma una scelta giornalistica di cui rivendico la correttezza". 

In precedenza la direzione di Libero si era scusata con Miuccia Prada per la foto pubblicata in grande evidenza oggi in prima pagina, sotto il titolo "Com'è umana la sinistra" e la testatina "Nuovi negrieri", che ritrae un uomo steso a terra per agevolare la salita di un ospite, amico della Prada, sull'aereo che riporta tutti da St. Moritz.

''Non si è trattato di un episodio di servilismo - ammetteva Libero - ma di un gioco tra vecchi amici'' e alla luce di ciò il quotidiano diretto da Vittorio Feltri si scusava  con gli interessati e con Miuccia Prada "per alcune critiche espresse''.

''In merito all'articolo "Come è umana la sinistra" e alla relativa fotografia pubblicati sull'edizione di oggi - si legge in una nota - la direzione di Libero ha ricevuto dai due signori immortalati nella fotografia una lettera in cui si precisano i contorni della vicenda. E cioè che non si è trattato di un episodio di servilismo ma di un gioco tra vecchi amici. Libero - continua la nota - prende atto della versione che se vera cambia la sostanza dei fatti e alla luce di cio' si scusa con gli interessati e con Miuccia Prada per alcune critiche espresse. Resta il duubbio sull'opportunità di mettere in atto scherzi di cattivo gusto che lasciano inevitabilmente spazio a interpretazioni ambigue''. Le ''critiche espresse'' cui si riferisce la nota, sono quelle dell'editoriale del direttore Vittorio Feltri che accompagnava la foto in prima pagina.

Secondo Feltri, la fotografia valeva ''più di qulsiasi saggio (politologico e sociologico)'' spiegando ''perfettamente cosa sia la Sinistra e perché ha perso le elezioni''. Il direttore di Libero parlava poi del ''poveraccio'' costretto a fare da gradino definendolo ''un essere umano ridotto peggio che in schiavitù e usato come cosa dove mettere i piedi'' da una persona ''incurante dell'umiliazione che gli infligge''.