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Napolitano: "Non decide la piazza"

"Ogni problema compete a istituzioni"

Parlando agli amministratori di Bologna, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha sottolineato come "qualunque tema e problema" deve "trovare la sua misura".

"Per quanto legittimi e importanti siano anche i canali del conflitto sociale e delle manifestazioni di massa e di piazza - ha detto - è fuorviante la tendenza a farne la forma suprema della partecipazione e, retoricamente, il sale della democrazia".

Molti e importanti gli argomenti "toccati" dal Presidente della Repubblica nel suo discorso. Dal dialogo politico all'immigrazione non dimenticando neppure il federalismo.

Partecipazione tra istituzioni e cittadini
Nel discorso agli amministratori di Bologna, Giorgio Napolitano ha rinnovato l'appello del messaggio di fine anno a ricucire il rapporto di fiducia tra le istituzioni e i cittadini, a realizzare una più ampia "partecipazione". In Italia, ha aggiunto, questo si è verificato "in particolare per il grave indebolirsi di una componente fondamentale che è quella rappresentata dai partiti politici e dalla loro capacità di radicamento e di apertura, e per l'ancora lento e stentato affermarsi in Europa di partiti che si muovano come attori politici europei".

Appello alla larga intesa:"Dialogo è possibile"
Nel lanciare un ennesimo appello alla larga intesa tra le forze politiche sulle questioni istituzionali, Giorgio Napolitano ha alzato gli occhi dal foglio, davanti all'uditorio raccolto a Palazzo Re Enzo di Bologna per prevenire obiezioni e scetticismi. ''Capisco - ha detto - che il mio appello a un confronto più pacato e costruttivo tra gli opposti schieramenti politici, almeno su questioni di natura istituzionale e su alcune altre, possa apparire senza speranza nel rumore degli scontri quotidiani che dominano la scena in Parlamento. Ma, anche se non ha fatto notizia, ed è anche questo un dato su cui riflettere, non è forse vero che nei giorni scorsi si è realizzata la più larga intesa con l'approvazione unanime, alla Camera dei Deputati, del disegno di legge di riforma dei servizi di informazione e sicurezza? Naturalmente nessuno può dire se analoghe intese potranno essere raggiunte su temi ancor più delicati come la revisione della legge elettorale e di taluni aspetti della seconda parte della Costituzione. Ma intanto è lecito auspicare un cammino costruttivo in Parlamento per le leggi di più diretto interesse delle Regioni e degli enti locali e anche per l'integrazione degli stranieri immigrati poiche' l'integrazione è ormai parte essenziale di una rinnovata e più comprensiva coesione sociale in Italia''.

Federalismo, "Esigenza non più rinviabile"
Il Presidente ha anche rilanciato la riforma delle autonomie locali, "un'esigenza non più rinviabile". Il capo dello Stato sottolinea che il federalismo fiscale deve realizzarsi nello spirito della solidarietà e della coesione, con la più larga intesa tra le forze politiche.In Italia, ha aggiunto, si è verificato un indebolimento dei partiti e della loro capacità di radicamento, ma "qualunque tema e problema deve trovare la sua misura nelle istituzioni".

Immigrazione."Concedere più cittadinanze"
In visita a Bologna, Giorgio Napolitano ha insistito nella richiesta formulata già dieci giorni fa dal Quirinale: occorre esaminare la nuova legge sull'immigrazione e la cittadinanza all'esame della Camera per realizzare nel modo più chiaro e ampio l'integrazione degli stranieri che soggiornano legalmente e operosamente sul nostro territorio nazionale. Si debbono ''aprire le porte'' a quanti vogliano diventare cittadini italiani adempiendo condizioni come quelle rigorosamente previste dalla nuova legge in discussione a Montecitorio. ''Si impongono politiche inclusive contro ogni fenomeno di esclusione. E fa parte di quelle politiche - conclude - anche l'accoglimento di un numero decisamente maggiore e crescente di nuovi cittadini''.

Alla fine un solo, lungo applauso ha interrotto il discorso del presidente della Repubblica quando ha ricordato con parole commosse l'assassinio di Marco Biagi. Il capo dello Stato ha chiesto di "vigilare non transigendo mai sul rispetto della legalità repubblicana, contro una minaccia terroristica che abbiamo visto d'improvviso riemergere non sappiamo ancora con quale grado di pericolosità e forza di relativa diffusione. Bologna - ha aggiunto - può  ben comprenderlo, tanto è viva la memoria delle tensioni e dei colpi di trenta anni fa, e tanto è ancora dolorante la ferita del vile assassinio di Marco Biagi, la cui dedizione alla causa del lavoro, della legge e dello Stato, e il cui sacrificio di vittima designata esposta e non protetta, desidero qui ancora onorare con animo commosso". A questo punto è  scattato l'applauso. Napolitano ha anche parlato delle stragi impunite che hanno accompagnato la storia della "nuova democrazia repubblicana nata dalla Resistenza" che si è "a tal punto consolidata e fatta matura da poter superare, negli scorsi decenni, prove durissime come quelle richiamate nella motivazione della medaglia d'oro al merito civile concessa alla Provincia di Bologna: le prove di attentati e di stragi che vi hanno ferocemente colpito, e sulla cui torbida matrice e sui cui efferati ideatori non si è ancora riusciti a fare piena luce".