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Duello tv,Berlusconi: Abolirò l'Ici

Prodi: "Lo dica ai sindaci della Cdl"

"Aboliremo l'Ici.

Si', avete capito bene: l'aboliremo", ha detto Silvio Berlusconi nel suo appello finale agli elettori, dopo aver accusato il centrosinistra di voler invece colpire la proprietà della casa. "Siamo addirittura arrivati al botto finale dell'abolizione dell'Ici, cioe' della chiusura di tutti Comuni italiani. Vorrei solo sentire il parere di alcuni sindaci della Cdl su questo" ha risposto Prodi all'uscita degli studi della Rai.

Il dibattito parte con una frase di Bruno Vespa da incorniciare: "Ultimo confronto di questa Coppa dei Campioni della politica" . Poi dopo un primo commento sulla vicenda di Tommaso, Prodi sceglie toni bassi, "Seguiamo i consigli delle nostre mogli che ci invitano alla chiarezza, al fair play", ma Silvio Berlusconi parte subito all'attacco per poi calare i suoi assi: sara' una donna "il prossimo vicepremier", saranno donne "otto ministri nel futuro governo" e soprattutto sara' abolita l'Ici per le prime case, "e' una decisione coraggiosa, ma profondamente sentita".

I due leader scelgono ancora due strade diverse per fare breccia nel cuore degli indecisi. Nella partita di 'andata' era il leader dell'Unione ad incalzare e il presidente del Consiglio a giocare in difesa. Nel match di ritorno i ruoli si invertono. Anzi, Prodi di fronte all'offensiva di Berlusconi afferma che "non c'e' problema, io ho un carattere da curato bonario, non ho un sistema nervoso complicato" e preferisce non replicare alle accuse.

Il premier e' scalpitante tanto che interrompe due volte il leader dell'Unione: Prodi e' un "cattocomumista dossettiano", "non e' credibile", e' sconnesso "con la realta'", "e' banale", non potra' governare con cinque deputati, "hanno paura, si sono rovinati con le proprie mani e le loro gaffe", "non posso portare rispetto al candidato politico", se vuole "dopo gli do delle spiegazioni".

Ma il premier rompe gli argini quando Prodi lo attacca sulle cifre, le usa per sostenersi cosi' come gli ubriachi si servono dei lampioni, argomenta il leader dell'Unione. Berlusconi risponde: "Non si vergogna di svolgere il ruolo dell'utile idiota" che veniva messo li' "dai partiti comunisti?" Ed ancora: Prodi e' gia' stato "rottamato, riciclato, presta la sua faccia di curato bonario, lo rottameranno di nuovo quando sara' conveniente farlo", come fara' "a mettere insieme" Vladimir Luxuria, Diliberto, Caruso "con i bulloni", "D'Alema vestito da marinaretto?".

Prodi cerca di non alzare la voce, di portare l'attenzione sui programmi, "altrimenti la gente spegne la tv", vuole "un dibattito sereno". Ma Berlusconi lo incalza: "Con cinque parlamentari non potra' governare", con "la maggioranza in Parlamento della sinistra estremista. E' nel Parlamento che si decidono le cose". Il premier insiste: "Prodi usa parole di miele ma l'opposizione ha tenuto un comportamento negativo con insulti, calunnie, barricate in Aula, manifesti deturpati". Berlusconi cita i giornali della sinistra, la magistratura "ad orologeria", 'Il caimano', "un film orrendo preparato meticolasamente ed osannato dalla sinistra".

Il presidente del Consiglio batte sempre sullo stesso tasto: "l'esercito della sinistra continua ad essere convinto che il fine e' quello di redistribuire il reddito", cvuole "rendere uguale il figlio del professionista con il figlio dell'operaio", "hanno un odio nei confronti della proprieta' privata, considerano il risparmio come un privilegio da tassare".

Lo scontro si concentra sul tema delle tasse: "Quando ha parlato da Lucia Annunziata di tassa di successione e' l'unica volta in cui e' stato sincero. Il candidato della sinistra non e' credibile, la politica fiscale non potra' essere fatta con i centocinquanta deputati della sinistra in Parlamento, hanno preso paura, hanno capito di esseesi rovinati con una serie di gaffes, ora Prodi cerca di correre ai ripari". Come contraltare il lavoro svolto dall'esecutivo: "Abbiamo dimostrato di avere mantenuto gli impegni sulla politica del welfare", anche se ci sono da fare "interventi sull'evasione", grazie a noi "e' stato modificato il trattato di Maastricht", nel prossimo governo "applicheremo il principio del quoziente familiare".

Il leader dell'Unione era partito soft, sorridendo molto e ammiccando alle donne, considerate dai sondaggisti una delle fasce di maggiore indecisione in vista del voto: "Il confronto deve fondarsi sui programmi e sul rispetto reciproco. Forse avremmo dovuto seguire sia lui che io il consiglio delle nostre mogli. Ancora una volta l'Italia guidata dalle donne sarebbe un Paese con piu' saggezza". Dunque invita, al di la' delle sirene medianiche, ad "abbassare i toni".

Prodi ha citato il Vangelo e messo la sua parola a garanzia del programma dell'Unione. Il professore parla in modo pacato e serio: spiega il programma e pretende rispetto, ma a un certo punto un suo paragone tra il premier e un ubriaco apre una parentesi di offese: "Parliamo di programmi per il futuro questo non e' un fatto di onesta' politica". Ma Berlusconi attacca ancora sulle tasse e allora Prodi dismette i panni del parroco di campagna e disattende ai consigli della moglie: "quando si mistifica la realta', si dice che il mio programma e' diverso, allora certe espressioni escono dal cuore. Ma ora ho detto quale sara' il nostro programma e gli italiani si possono fidare della mia parola".

Ancora attacchi di Berlusconi e alla fine il leader dell'Unione tira fuori gli artigli trasudanti: "Parla sempre al futuro, ma chi c'e' stato finora al governo? Dice che aveva potere sui suoi partiti mentre io non lo avrei? Ma che gioco e', che noi eravamo al governo e lui stava all'opposizione?". Poi si indigna citando i conti pubblici, dal debito pubblico alle spese per la pubblica amministrazione. "Bisogna cambiare rotta, ricominciare da capo".

Berlusconi di sottofondo sussurra un 'balle' e Prodi blocca subito le intemperanze dell'avversario: "Io la rispetto, cerchi di rispettare anche me, io non l'ho mai interrotta". Poi si riparla di programmi, Prodi spiega, come suggerito dalla moglie, gli interventi per le famiglie e torna sul tema della felicita', di cui ha gia' parlato per rispondere alla domanda sul concetto di ricchezza. Ricco - spiega buttandola un po' in filosofia - e' colui che ha molti milioni di euro, e comunque ricco e' anche chi e' felice di quel che ha. Spesso si mette a mani giunte o a braccia conserte e abbonda in gesti definiti nei giorni scorsi dagli psicologi come 'ecumenici'. "Mi chiedo dove viva il premier" ripete piu' volte parlando della situazione della scuola e dell'universita', dopo che Berlusconi ha lodato la riforma Moratti.

"Noi abbiamo un grande disegno politico" assicura poi Prodi, citando l'Ulivo, l'Unione, il programma e le primarie: "lei non si e' mai attentato a presentarsi davanti al popolo in questo modo, mai, mai, mai: questa e' la democrazia, e' una bella differenza e io ci tengo a farlo vedere". E alla fine nota che il premier ha eluso la domanda sulla copertura finanziaria del programma della Cdl.

L'appello finale di Prodi parla di futuro e di giovani: " "Questi cinque anni di governo hanno lasciato il paese profondamente diviso" e "allora la nostra coalizione offre una squadra di governo coesa, unita e forte, abbiamo firmato un patto. Vogliamo andare avanti dando fiducia a questo paese e unirci per una battaglia comune per riportare l'Italia al livello che si merita, per ritornare a esser protagonisti del mondo, per ritornare a vincere". 

"Un paese diviso - ha sostenuto il leader dell'Unione - non puo' vincere le sfide di questo mondo, non puo' vincere le battaglie che abbiamo di fronte ne' le trasformazioni della globalizzazione che ci hanno portato alla crescita zero e a queste difficolta' cosi' pesanti di questi ultimi cinque anni. Un paese diviso tra loro e noi, tra ricchi e poveri, tra meridionali e settentrionali, tra lavoratori e disoccupati, tra giovani e vecchi".

"Noi daremo ai giovani i mezzi per poter diventare creatori della societa' - ha proseguito - e io chiedo a loro il coraggio di rischiare, di misurarsi nella scuola e nel lavoro, con i loro coetanei negli altri paesi, di lavorare per riportare l'Italia al livello che questo nostro grande paese si merita". "Questo naturalmente si puo' fare soltanto se c'e' giustizia e armonia sociale, non si puo' fare in un paese diviso. A tutti gli italiani voglio dire: noi come singoli viviamo bene solo se anche gli altri italiani vivranno bene".

L'appello finale di Berlusconi invece è il momento dell'asso di briscola tirato fuori dal premier: abolizione dell'Ici e riduzione del prelievo fiscale sui conti correnti bancari al 12,5%: queste le due promesse che il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, riserva come 'colpo a sorpresa' in chiusura del duello tv con Romano Prodi.

"Ci sono tante ragioni ideali e concrete per scegliere Forza Italia e la Cdl - esordisce il premier guardando in camera - ma io voglio darvi tre concretissime ragioni in piu' per determinare il vostro voto. La sinistra vuole ripristinare l'imposta sulle successioni anche sui piccoli patrimoni - continua - con noi questa imposta e' stata cancellata e restera' cancellata".

"La sinistra - prosegue Berlusconi - vuole aumentare al 22% la tassazione dei Bot, dei CCT e dei dividendi azionari, cioe' del vbostro risparmio: noi invece vogliamo mantenere l'attuale imposta al 12,5%, anzi vogliamo ridurre il prelievo fiscale sui conti correnti bancari al 12,5%".

"La terza ragione - annuncia infine il premier - e' che la sinistra vuole aumentare i valori catastali degli immobili e triplicare le tasse sulle tasse: per noi - dice - la prima casa e' sacra, come e' sacra la famiglia. Per questo aboliremo l'Ici sulla prima casa. Aveve capito bene - ripete - aboliremo l'Ici su tutte le prime case, quindi anche sulla vostra".