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Berlusconi ai pm:"Sentite Bernheim"

"4 Ds a colazione con n.1 Generali"

Berlusconi torna sulla vicenda Ds-Unipol.

"Quando sentivo dire che avrebbero fatto solo il tifo nella scalata, mi risultava il contrario - ha detto - Erano stati chiesti incontri conviviali e ho detto ai pm di sentire a riguardo il presidente delle Generali". "Il comportamento non è penalmente rilevante, ma politicamente sì - dice - "erano in 4 i dirigenti Ds a colazione con Bernheim e non c'erano andati per chiedergli se stava bene di salute...".

Il presidente del Consiglio, che poco prima aveva sottolineato che "chi fa il tifo guarda, non invita a pranzo", ricorda che "quando sentivo dire che i Ds avrebbero fatto il tifo e non scesi in campo nella vicenda della scalata Unipol a Bnl, mi risultava il contrario. Che erano stati chiesti incontri conviviali con il presidente delle Generali che deteneva un pacchetto dell'8% di azioni Bnl. Ho raccontato da chi avevo avuto l'informazione e ho detto: sentite se e' vero. Sentite il presidente Bernheim di Generali...".

Secondo il premier, ospite della trasmissione Conferenza stampa,  i dirigenti Ds "non c'erano certamente andati per chiedergli se stava bene di salute...". Silvio Berlusconi, sottolinea a un certo punto che "e' tutto qui, ho detto tutto questa mattina, non c'e' altro". Si tratta dunque di un comportamento "non penalmente rilevanti - secondo il premier - ma politicamente si"'.

"E' ridicolo e assurdo che la sinistra si lamenti" delle polemiche seguite alle rivelazioni sul caso Unipol. I Ds la devono smettere di raccontare "di essere stati meri tifosi della scalata a Bnl". "E'' ridicolo che la sinistra si lamenti di quello che sta succedendo", visto che per anni le rivelazioni sulla stampa per anni sono state solo contro il centrodestra.

I Ds, ha proseguito il premier, continuano a dire di aver fatto unicamente il tifo per Unipol: "ma a chi la vogliono raccontare...". Berlusconi ribadisce quindi che il suo "non e' un attacco personale": "Io non ho mai attacco nessuno della sinistra. E soprattutto non li ho mai attaccati personalmente. Al limite - conclude - attacco il comunismo e la sua ideologia".

Dall'opposizione non si risparmiano le critiche: per il segretario dei Ds Piero Fassino,"Sono bastate poche ore perche' il castello di carte fasulle che Berlusconi aveva costruito crollasse miseramente. Se il presidente del Consiglio fosse una persona onesta, dovrebbe fare una sola cosa: chiedere pubblicamente scusa all'onorevole D'Alema".

La procura però intende andare a fondo dopo le indicazione del premier: le fonti citate dal Presidente del Consiglio verranno presto sentite come testimoni dalla Procura di Roma. Tra le persone indicate dal premier c'è Tarak Ben Ammar, imprenditore franco-tunisino. Altre due o tre persone coinvolte si troverebbero all'estero e potrebbero essere sentite dai pm già settimana prossima.