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Berlusconi, Delrio: "Il Pd voterà la decadenza" Bonanni:se il governo cade è un danno per tutti

Letta incontra Napolitano per parlare delle prospettive per il governo mentre fra Pd e Pdl si delinea un muro contro muro. Anm: "Attacchi inaccettabili. Vogliono sminuire la sentenza"

Ap/Lapresse

"Il Pd, non potendo far altro che prendere atto della verità giudiziaria, voterà per la decadenza di Silvio Berlusconi". Ne è convinto il ministro per gli Affari regionali, Graziano Delrio, che evidenzia come non ci siano altre soluzioni. Sulla tenuta del governo, però, non ci devono essere contraccolpi. "Se l'esecutivo cadesse - dice il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni - tutte le forze politiche la pagheranno cara. Nessuno si salverà".

Letta al Quirinale - Appaiono sempre più dure le reazioni del Pd alle ultime parole di Berlusconi, mentre il premier Enrico Letta riferisce al Quirinale sul colloqui con il segretario del Pdl Angelino Alfano e sui possibili scenari di governo. Fonti del Quirinale dicono infatti che al centro del colloquio ci sono state le "prospettive della situazione di governo e della situazione politica". Al Quirinale, oltre a Letta, sono saliti anche il ministro dell'Economia e delle Finanze, Fabrizio Saccomanni, e il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri.

Delrio: "Nessuna alternativa alla decadenza" - "Su Berlusconi - ribadisce dunque Delrio - mi ritrovo su quanto ha detto Epifani. Non c'è soluzione diversa da quella di votare la decadenza".

Baonanni: "Se cade il governo non si salva nessuno" - Mentre Bonanni pone l'accento sui rischi che il Paese corre nel caso in cui il governo cada. "Nessun problema - avverte - è più grave di quelli che affliggono le famiglie" e osserva che "la situazione italiana è drammatica". Il leader della Cisl spiega che "c'è ancora tanto lavoro da fare nei prossimi mesi. Se cade il governo e si torna a votare con una legge elettorale come il Porcellum, nessuno crederà più all'Italia. Nessuno si salverà facendo saltare il governo con un atteggiamento attivo o passivo".

Anm: "Stop agli attacchi" - Sulla vicenda è intervenuta anche l'Associazione neazionale magistrati invocando uno stop agli attacchi. "L'Anm - dice una nota firmata dal presidente Rodolfo Sabelli, dal suo vice Valerio Savio e dal segretario generale Maurizio Carbone - ancora una volta denuncia pubblicamente il susseguirsi di articoli di stampa e di servizi televisivi contenenti gravi offese a singoli magistrati e inaccettabili attacchi all'intero ordine giudiziario, giunti fino alla redazione di elenchi di magistrati, che evocano liste di proscrizione".

"Tale strategia giornalistica - continua il testo -, che ricorre anche alla diffusione di notizie grottesche e ripropone argomenti vecchi e gia' ripetutamente smentiti, rivela la sua natura di operazione strumentale, fondata sull'uso sistematico di argomenti falsi e gravemente diffamatori, volti a screditare la magistratura e l'operato di singoli magistrati, con una gravità e un'intensità tali da assumere le caratteristiche di un vero e proprio linciaggio mediatico. Ciò avviene in collegamento con la conclusione del processo Mediaset, con l'evidente finalità di sminuire gli effetti di una sentenza definitiva e nel pervicace tentativo di neutralizzare le conseguenze della stessa, con grave compromissione dei principi fondamentali sui quali si basa lo Stato di diritto".