Delusi del Pdl chiedono un "passo indietro" a Berlusconi: "Dobbiamo allargare maggioranza"
La missiva è passata tra i fedeli di Pisanu e Scajola ma ancora non sono state rese note le firme
Dopo il sì dell'Europa a Silvio Berlusconi le acque restano agitate nella maggioranza.
Alcuni parlamentari del Pdl stanno lavorando ad una lettera-appello, nella quale si chiede al premier di fare un passo indietro e allargare la maggioranza per poter dar corso agli impegni assunti. Ancora non si sa quante firme avrà la missiva ma certamente è passata al vaglio sia di esponenti vicini a Beppe Pisanu che a Claudio Scajola.
Fedeltà a Berlusconi ma...
Gli "scontenti" nella lettera appello - che inizia con un "Caro presidente Berlusconi" - rinnovano ancora la fedeltà al premier, ne sottolineano i "grandi meriti politici" e chiedono di poter continuare a sostenerlo, ma avvertono che senza un un cambio di passo non potranno più garantire il loro sostegno. Per non finire "su un binario morto" - scrivono - è tempo di "rilanciare l'azione politica, allargare la maggioranza parlamentare alle forze che tradizionalmente hanno fatto parte della nostra coalizione e dare una svolta all'azione di governo".
Lettera passata tra i fedeli a Pisanu e Scajola
Dell'appello si sarebbe a lungo discusso nella riunione di ieri di una quindicina di senatori con Beppe Pisanu, ma anche nelle riunioni degli scajoliani e tra diversi altri esponenti del Pdl. Tra i "malpancisti" ci sarebbero, tra gli altri, Saro, Pisanu, Amato, Santini, Lauro, Del Pennino, Dini, Urbani, Sardelli, Milo, Gava, Destro e Antonione, ma ancora nessuno ha firmato il documento. Pisanu, addirittura, nega di averlo mai ideato né sottoscritto. "Ci sentiamo in dovere - si legge nella bozza del documento - con la lealtà e la sincerità che ti abbiamo sempre dimostrato, di rappresentarti il nostro critico convincimento sulla situazione politica dell'attuale maggioranza parlamentare che sostiene il tuo governo. Dobbiamo oggettivamente registrare che l'esIguità dei numeri, in particolare alla Camera, non consente a questo governo di poter affrontare neanche l'ordinario svolgimento dei lavori parlamentari, e tanto meno quindi, di dare quelle risposte, anche molto impegnative sul piano del consenso sociale, che la drammatica situazione economico finanziaria richiede", soprattutto dopo la lettera discussa ieri a Bruxelles dal premier.
"Così perderemo le elezioni"
La coalizione di maggioranza - si legge ancora - "non ha alcuna realistica possibilità di vittoria nei prossimi appuntamenti elettorali". "Da parte nostra - si conclude la bozza della lettera-appello -, la lealtà, il senso di disciplina e responsabilità che abbiamo finora dimostrato, sostenendo l'iniziative del governo anche quando i provvedimenti non erano in sintonia con i nostri principi e i nostri programmi, non potrà da oggi essere più garantita in assenza di una forte discontinuità politica e di governo".