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Enrico Letta: "L'Italia è ancora in bilico, ora puntiamo a ridurre le tasse sul lavoro"

Il premier ritorna sullʼaumento dellʼIva che ancora non è scongiurato e annuncia interventi sul cuneo fiscale

Ansa

Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, è cauto sull'uscita dell'Italia dalla crisi: "A marzo e aprile eravamo in bilico, e quelle condizioni non sono venute ancora meno". Sulla situazione economica, il premier ha anticipato che "la legge di stabilità per il 2014 avrà come cuore l'intervento per ridurre le tasse sul lavoro". Poi, sull'aumento Iva, ha detto: "Non c'è alternativa con il cuneo fiscale, sono due cose molto diverse".

Al centro della Legge Stabilità le tasse sul lavoro - "Posso confermare che la legge di stabilità per il 2014 avrà come cuore l'intervento per ridurre le tasse sul lavoro e aumentare i soldi in busta paga", ha annunciato il premier Enrico Letta. "Il contratto di lavoro a tempo indeterminato sarà incentivato", ha aggiunto.

Iva e cuneo fiscale non sono alternativi - Letta parla anche del possibile aumento dell'Iva dal primo gennaio. "Discuteremo questa cosa, perché è una vicenda molto complicata. Quel che posso dire è che faremo una riforma" sulle aliquote. Il premier rassicura: "Non c'è alternativa tra aumento Iva e cuneo fiscale, son due cose molto diverse". Sull'aumento dell'Iva "c'è una complessità molto profonda, la si sta cercando di affrontare". Letta rivela anche che c'è stata una riunione al riguardo: "Ne discuteremo, è una vicenda molto complicata. Si tratta di cifre molto elevate. Ma faremo una riforma, perché nel tempo si sono accumulate delle stranezze".

Sull'Imu un buon compromesso - "Oggi gli italiani avrebbero dovuto pagare la prima rata dell'Imu e non la pagano, non c'è stato un cedimento ma un buon compromesso con le forze politiche", questo il parere del premier Letta. Quanto alla service tax, aggiunge, sarà "più progressiva, con più attenzione agli aspetti fondamentali della vita delle famiglie, come quelle numerose, e non colpirà gli affittuari".

Sulle riforme nel 2001 il centrosinistra ha incasinato tutto - "Non so ancora perché mi trovo a svolgere questo ruolo di premier, ma c'ero anche prima in Parlamento. E ho fatto anche errori. Un errore fu fatto nel 2001 dal centrosinistra che fece la prima riforma a maggioranza, introducendo la riforma del titolo V, che ha incasinato il nostro sistema istituzionale in modo spaventoso". Questo il mea culpa di Letta parlando delle riforme costituzionali che sono al centro del dibattito politico da anni.

"Non farò da alibi per altri, pronto a lasciare" - "Non ho mai pensato di lasciare vista la fiducia del parlamento e la spinta del presidente della Repubblica; ma se verificassi che la mia permanenza peggiorasse la situazione e consentisse ad altri di nascondersi dietro un alibi, non esiterei alle scelte conseguenti". Così il premier ha parlato delle "mareggiate" che colpiscono il suo esecutivo e ha spiegato come la tenuta del governo "dipende da tante cose, non solo dalle scelte di Berlusconi. Però da alcune settimane si è alzato il livello dello scontro tra i partiti. Ci saranno anche dei motivi - ha proseguito - ma non si può chiedere solo al presidente del Consiglio e al presidente della Repubblica di reggere, mentre tutti si danno botte da orbi".