FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Contro i soliti furbetti arriva il "riccometro"

Il nuovo strumento manderà in pensione il vecchio Isee: diverse le novità, che comprendono anche maggiori controlli per prevenire abusi

Getty

Contro i furbetti e i finti poveri, arriva un nuovo strumento: il "riccometro" che, dopo aver ottenuto ieri il via libera dalle Regioni, sostituirà il vecchio Isee. Diverse sono le novità del nuovo strumento, che prevede il conteggio anche degli assegni per i figli, delle pensioni di invalidità, delle borse di studio e anche dei risparmi, che siano o meno depositati in banca.

Quindi il vecchio trucchetto di ritirare tutti i soldi dal conto corrente, compilare l'Isee dichiarando di non avere risparmi sul conto e quindi depositare nuovamente il denaro non funzionerà più, perché in teoria ci saranno controlli per verificare che chi ha dichiarato zero abbia davvero zero. Anche se dalla teoria alla pratica ne corre, tanto che si sa già che la soluzione di controllare a campione la vera ricchezza delle famiglie non è tecnicamente possibile.

Il nuovo Isee - Il nuovo riccometro terrà comunque conto non solo del reddito imponibile (quello dichiarato nel 730 o nell'Unico) ma anche degli immobili, dei titoli, delle azioni e dei risparmi.

I figli - Cambia il modo di calcolare le detrazioni, che diventano importanti solo a partire dal terzo figlio, in modo da privilegiare le famiglie numerose.

Disabili - Modifiche anche negli sgravi per i disabili, che d'ora in poi saranno atribuiti a seconda del grado di disabilità (grave, media e non autosufficienza).

L'affitto - Anche l'affitto, fino a 7 mila euro l'anno, contribuirà a far diminuire l'indicatore di ricchezza delle famiglie.

Dati incrociati - Per evitare abusi, solo una parte dei dati potrà essere autocertificata: I dati fiscali più importanti e quelli relativo alle prestazioni Inps saranno ottenuti direttamente dalle banche dati dello Stato. Che serviranno anche, incrociando i dati, per verificare la parte autocertificata.