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Parlamento Ue, offese Kyenge: fuori Borghezio

Il leghista, sospeso dal gruppo Efd sotto le pressioni degli euroscettici inglesi, ha chiesto scusa

LaPresse

L'europarlamentare leghista Mario Borghezio è stato allontanato dal gruppo Europa della libertà e della democrazia - euroscettici. Come reso noto da lui stesso, la decisione è stata presa "per tutelare la Lega e l'Efd in attesa di fare piena chiarezza sulle frasi pronunciate sul ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge". "Sento il dovere di formulare le mie scuse più convinte al ministro e ritirare le mie parole", ha detto da Strasburgo.

"Ritiro le mie parole - ha ribadito Borghezio - considerate offensive verso una persona di colore e verso una donna". "Mi rammarico - ha aggiunto - di aver recato disdoro al Parlamento ed al gruppo Efd".

I colleghi brittanici hanno chiesto la testa di Borghezio - "I nostri colleghi, quelli britannici, si ritengono indignati, hanno chiesto la sua testa", ha spiegato al telefono, Francesco Speroni, co-capogruppo Efd. "C'è stata quindi una richiesta di sospensione a cui Borghezio non si è opposto", ha aggiunto. Le frasi che hanno messo in cattiva luce l'europarlamentare leghista agli occhi degli inglesi sono state le affermazioni "una scelta del ca..." e "lei è una bonga bonga", quando venne nominata Cecile Kyenge ministro per l'Integrazione. 

"Il gruppo - prosegue Speroni - ha chiesto la sospensione in attesa di discutere l'eventuale espulsione nella prossima sessione di Strasburgo (10-13 giugno). La procedura è stata attivata, ma è stato anche deciso di ascoltare l'incolpato e Borghezio ha chiesto tempo per preparare la sua difesa".

Sul leghista pesano anche i precedenti. "Le frasi su Breivik (il killer di Utoya, ndr) non aiutano, per qualcuno si tratta di una recidiva", spiega ancora Speroni. Per quelle affermazioni nel 2011 Borghezio venne sospeso per tre mesi dalla Lega e fu vicino all'espulsione dal Efd. Per allontanare un componente dal gruppo sono necessari i due terzi dei voti dei membri.