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Renzi in pressing: "Accordo col Pdl o voto"

Il sindaco di Firenze: "Il partito deve decidere, non farsi umiliare dal Movimento 5 Stelle"

LaPresse

Mentre Pier Luigi Bersani guarda al secondo tempo per il governo dopo l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica, Matteo Renzi entra in pressing sul segretario del Pd. "Stiamo perdendo tempo. Patto con il Pdl o meglio votare" ha detto nel corso di un'intervista al "Corriere della Sera". E in caso di ritorno al voto si dice pronto a nuove primarie: "Non posso essere legittimato dal gruppo dirigente che voglio cambiare".

Il sindaco di Firenze, quindi, si starebbe preparando a una nuova campagna elettorale. In primis dentro il suo partito perché è evidente che, dopo aver perso la battaglia delle scorse primarie, Renzi ritenterà di prendersi la candidatura a premier. E lo fa attaccando su più fronti, ribadendo, con molta più forza, in una intervista a tutto campo, quando aveva già accennato mercoledì in un incontro alla Camera del Lavoro di Firenze. 

Complice anche il contesto nel quale si è trovato a parlare, Renzi ha puntato il dito sull'emergenza lavoro. "Tante imprese sono sull'orlo della fine - ha detto -, serve credibilità politica e risposte sui temi del lavoro o rischiamo di perdere la strada per tornare a casa: ormai bisogna prendere atto che la clessidra è agli sgoccioli".

Parlando con il "Corriere" invece Renzi ha criticato decisamente la linea seguita dal partito, e da Bersani, nell'ultimo periodo. "In un momento si vagheggia Berlusconi in manette, in un altro ci si incontra di nascosto con Verdini. Non si può stare così, in mezzo al guado. Il Pd deve decidere: o Berlusconi è il capo degli impresentabili, e allora chiediamo di andare a votare subito; oppure Berlusconi è un interlocutore perché ha preso dieci milioni di voti".

Pesante il giudizio anche sul tentativo di trovare sponde nel movimento di Grillo. "Il Pd avanzi la sua proposta, senza farsi umiliare andando in streaming a elemosinare mezzi consensi a persone come la capogruppo dei 5 Stelle, che hanno dimostrato arroganza e tracotanza nei nostri confronti - dice -. Mi veniva da dire: 'Pierluigi, sei il leader del Pd, non farti umiliare così!'".

E non manca una critica anche alla scelta dei saggi operata da Napolitano. "Cosa ci possono dire di nuovo Violante e Quagliariello? - si domanda Renzi -. Non sono certo la soluzione, al più possono essere concausa della crisi. Lo dico con grande rispetto per il presidente Napolitano: dare la colpa a lui per l'impasse è come dare la colpa al vigile se in città c'è traffico".

I bersaniani: "Assurdo e da irresponsabili parlare di voto" - "Sul fatto che ci sia un'esigenza di fare presto siamo d'accordo, infatti la proposta di Bersani è l'unica proposta credibile e forte che possa coinvolgere le forze del Parlamento. Però io ritengo che andare adesso al voto sarebbe da irresponsabili con questa legge elettorale". Lo ha detto a Tgcom24 Alessandra Moretti (Pd), commentando le dichiarazioni di Matteo Renzi. Sul rapporto con il Pdl Moretti ha detto: "Noi al Pdl abbiamo dato la possibilità di fare insieme le riforme costituzionali e credevamo fosse una proposta importante. Altra cosa è un governo politico presieduto da Bersani. Se per l'elezione del Capo dello Stato la linea del partito cambierà, vedremo".