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Primarie, Bersani: "Non sono un porto di mare" "Sulla vittoria di Renzi non scommetto un cent"

Segretario del Pd replica al sindaco di Firenze: "Non ho il voto degli apparati, ho vinto nelle città"

Ansa

Per le primarie del centrosinistra "non si cambiano le regole in corsa perché in primo luogo bisogna avere la certezza della platea e poi a chi ha votato al primo turno non si può dire che abbiamo scherzato". Parola di Pier Luigi Bersani, che dichiara: "Le primarie sono aperte ma non sono un porto di mare". E alla domanda se punterebbe un cent sulla vittoria di Renzi, replica: "No, penso di vincerle, anche se riconosco a Renzi uno stimolo forte".

"Voglio convincere chi ha votato Vendola ma anche Renzi. E' una leggenda metropolitana di Renzi che io ho il voto degli apparati, ho vinto nelle città. Mi rivolgo certo a elettori, non ci sono capi che dirigono il traffico", ha spiegato. "Agli elettori di Vendola faccio considerare la mia sensibilità sul tema dell'uguaglianza, del lavoro, della scuola, dei diritti, stiamo parlando di politica e di valori e non di tavoli", ha poi affermato sui voti in vista del ballottaggio.

"Non mi accusate di immobilismo"
"Anche in discussione con Renzi, non dipingetemi come uno che non sa cambiare, non lo accetto. Portate prove, dovunque sono stato ho cambiato le cose, come ministro e come segretario del Pd". Così Pier Luigi Bersani a chi lo accusa di non interpretare il cambiamento.

"Renzi è un tic, ma facciamo parte della stessa squadra"
"E' un tic, sgradevole ma un tic. Ma sono convinto che siamo nella stessa squadra perché la squadra va bene", ha poi proseguito. Su eventuali timori di un inquinamento del voto da parte di elettori del centrodestra, ha dichiarato: "Qualcosa c'è ma a livello di questi numeri la vedo difficile".

"Se Renzi capisce Berlusconi, si merita il Nobel"
"Se si candida Renzi ad interpretare Berlusconi, prenderà il Nobel...il Cavaliere è come la Sibilla Cumana, il punto di fondo è che c'è una destra, noi siamo noi e loro sono loro". Così il segretario del Pd replica a Matteo Renzi per il quale se lui vince Berlusconi non si ricandida.

"Sulla deroda della Bindi deciderà la direzione"
"Il meccanismo delle deroghe è severissimo, non ce l'ha nessuno nel mondo. Ted Kennedy è stato senatore non so quanto tempo. Dopo i 15 anni, chi vuole essere candidato deve chiederlo alla direzione che decidera". Io mi rimetto alla decisione della direzione ma spero ci sia serietà: nel caso della Bindi stiamo parlando del presidente del partito e penso che sia il congresso la sede giusta per decidere se si vogliono cambiare i vertici", ha poi detto sulla deroga chiesta da Bindi per restare in parlamento.

"Con Vendola iniziativa al Sud"
"Con Vendola iniziativa insieme al Sud" "Stiamo vedendo di fare un'iniziativa insieme, vorrei fare una manifestazione insieme nel Mezzogiorno, forse a Napoli", ha infine concluso Bersani, al forum del Corriere.it, annunciando un'iniziativa insieme al leader di Sel in vista del ballottaggio.