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Matteo Renzi "rottama" pure l'inno del Pd
"Vorrei chiamare i Muse per la nuova canzone"

Il sindaco di Firenze chiede al partito anche un rinnovamento musicale allʼinsegna dellʼambizione Dalla rete arrivano subito commenti sarcastici e stroncature

LaPresse

Matteo Renzi continua la sua missione di "rottamatore" seriale e questa volta se la prende con l'inno del Pd. In un intervento all'emittente fiorentina "Lady Radio" ha lanciato il suo progetto musicale per il partito: "Mi piacerebbe che il nuovo inno lo scrivessero i Muse", una delle sue band preferite.

Le scelte musicali del Pd
Il Partito Democratico, però, dicono da via San'Andrea delle Fratte, non ha mai avuto un vero e proprio inno ufficiale. In passato, sono state usate diverse hit di cantautori italiani come colonne sonore dei comizi e degli appuntamenti politici più importanti. Nel 2008 Walter Veltroni aveva scelto "Mi fido di te" di Jovanotti come sottofondo programmatico della sua corsa a Palazzo Chigi. Il Segretario Pier Luigi Bersani, invece, ha optato per "Un senso" di Vasco Rossi e "Cambierà" di Neffa quando il Pd si era trovato a fare l'opposizione al Governo Berlusconi. Nell'ultima Festa democratica di Reggio Emilia, infine, era stata suonata "Mondo" di Cesare Cremonini. In tutti i comizi del Pd, però, l'appuntamento musicale costante è sempre quello con l'inno nazionale.

I commenti on line
La proposta del primo cittadino di Firenze ha subito innescato le reazioni e i commenti on line di militanti e non del Partito Democratico. Su Twitter Pinuccio, scrive per esempio: "Renzi chiede ai Muse di scrivere l'inno del Pd, per scrivere il programma Biagio Antonacci e i Gemelli Diversi". Gli fa eco Paolo: "Renzi chiede ai Muse di scrivere l'ino del partito. Scusate Muse, lo mandate voi a quel paese?". Capagrezza dà invece, un suggerimento: "Gli consiglio di volare basso e puntare ai Litfiba". APprova, infine, Simona: "Se è vero, Matteo Renzi è un genio adesso".