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Pd, Udc: rinunciamo al calo dell'Irpef
pur di non aumentare l'Iva

Proposta "indecente" di Pd e Udc a Monti: lo scambio che il governo propone tra minore Irpef e maggiore Iva farà aumentare le tasse. Giù le mani dai prezzi dei beni di consumo

LaPresse

Pd e Udc sono pronti a rinunciare al calo dell'Irpef a patto che l'Iva non venga ritoccata al rialzo. La legge di stabilità approvata dal Governo prevede che da luglio l'Iva aumenti di un punto (le aliquote del 10 e del 21% saliranno all'11 e al 22%) e la riduzione delle aliquote Irpef per i redditi più bassi (l'aliquota dello scaglione iniziale fino a 15mila euro passa dal 23 al 22%, quella per lo scaglione di reddito tra i 15 ed i 28mila passa da 27 a 26%).

La posizione del Pd sulla legge di stabilità
Fassina spiega: "Rinunciamo alla riduzione di un punto delle prime due aliquote Irpef perché vogliamo eliminare tutto il resto: Iva, tagli alle detrazioni, tassazione del Tfr, delle pensioni di guerra e delle società agricole. La ragione è che, pur diminuendo l'Irpef, la pressione fiscale aumenta. L'Iva comporta un aggravio di 6,6 miliardi l'anno, mentre la diminuzione dell'Irpef vale 4,5 miliardi. Dobbiamo trovare un paio di miliardi, qualche idea già l'abbiamo".

L'Udc si accoda al Pd e il Pdl resta possibilista
Il capogruppo dell'Udc Gian Luca Galletti pensa soprattutto alle famiglie: "Con le risorse che restano vogliamo aumentare le deduzioni per i carichi familiari, cioè per i redditi bassi con figli a carico". Il Pdl invece, non ha ancora chiarito la propria posizione sullo spinoso scambio calo Irpef-aumento Iva. Per bocca di Renato Brunetta però, pare abbracciare una posizione "possibilista": "Stiamo ragionando su un grande acocrdo di maggioranza per rigore e svilupo, evidentemente considerando che la legge di stabilità non risponde a queste due direttive".
La questione sarà probabilmente affrontata dal premier Mario Monti in occasione degli incontri con i leader di partito: lunedì vedrà Casini, martedì Berlusconi e Alfano, e Bersani in data ancora da definire.