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Monti: "Se il Paese avrà bisogno, io ci sarò"
"Ma non mi ripresento, la scelta sta agli italiani"

Il premier chiarisce: "Potrei tornare con particolari condizioni che però non si verificheranno"

Ap/Lapresse

"Non sono pentito" di aver accettato l'incarico di premier. Lo ha affermato il presidente del Consiglio Mario Monti, intervenendo a New York al "Council of Foreign Relations". Monti ha poi ribadito ancora una volta che non si candiderà alle prossime elezioni ma si è detto pronto a servire ancora il Paese. Il premier ha infatti ricordato di essere stato nominato senatore a vita.

E di conseguenza non ha bisogno di presentarsi alle elezioni. In ogni caso, ha detto, "sarò là e, se si creeranno circostanze per cui potrò dare un aiuto dopo le elezioni, non precludo nulla". Quando gli è stato chiesto di assumere l'incarico "la sfida era inequivocabile", ha ripreso Monti. Perché "quando i politici cercano l'aiuto di uno che non appartiene al mondo politico la situazione deve essere grave".

"Monti-bis? Lo valuterò in circostanze speciali"
Al presidente del Consiglio è stato poi chiesto se possa essere ipotizzato un proseguimento della sua premiership. E Monti ha risposto: "Se ci dovessero essere circostanze speciali, che io mi auguro non ci siano, e mi verrà chiesto, prenderò la proposta in considerazione".

"La scelta spetta agli italiani"
Il prossimo governo sarà scelto dagli italiani, ha spiegato il premier. "Sono quasi sicuro che dalle elezioni uscirà una maggioranza politica chiara in grado di governare il Paese - ha detto -. Poi se le forze politiche dovessero ritenere che in particolari situazioni mi sia ancora richiesto di servire il Paese, io ci sarò". "Ma - ha concluso - credo che non si verificheranno condizioni del genere". 

"Con Merkel? Non ci sono stati grandi disaccordi"
Con il cancelliere tedesco Angela Merkel, ha ripreso, "non ci sono stati grandi disaccordi, una delle cose belle di come è gestita l'Eurozona è che ci devono essere azioni collettive". Monti ha poi aggiunto di essere "convinto che niente di grosso possa succedere in Europa senza l'accordo di Parigi e Berlino, ma è riduttivo pensare che tutto dipenda da loro".

"Berlusconi? Normale che si candidi"
"Non posso assicurare se Berlusconi decida di correre, ma sarebbe normale", ha detto poi Monti, ricordando che Silvio Berlusconi è colui che lo ha nominato commissario europeo ed è presidente del maggiore dei tre partiti che appoggiano il suo esecutivo. "Non è che in questi mesi - scherza il premier - se ne è andato su un'isola lontano", facendo capire alla platea americana raccolta nella sede del prestigioso think tank come il Cavaliere sia rimasto sempre attivo in politica. "Fu Berlusconi in un certo senso - ricorda - a 'scoprirmi' nel 1994 nominandomi Commissario Ue".

"Avanti con politiche rigorose contro il debito"
"In Italia stiamo cercando di rallentare l'aumento del debito attraverso politiche rigorose su deficit e un piano di privatizzazioni", ribadisce Monti, sottolineando che l'obiettivo da raggiungere al più presto è quello di un avanzo primario del 5% del Pil. "Il dovere di pagare le tasse dovrebbe essere rispettato come il divieto di fumo", ha aggiunto il premier. "Molti - ha scherzato - si chiedono: come potete imporre delle leggi agli italiani? Quelli non le rispettano. Eppure il divieto di fumo in Italia viene rispettato dal cento per cento delle persone. Mi piacerebbe che la stessa cosa potesse avvenire quando c'è da pagare le tasse".

"Obama saggio, Usa facciano il massimo"
Il premier Mario Monti ha affermato inoltre di non avere "consigli tecnici" da dare all'amministrazione americana per affrontare la crisi, ma ha auspicato che anche gli Stati Uniti "facciano il massimo possibile". "Il presidente Obama - ha detto Monti - è saggio nel cercare di capire la situazione e aiutare anche noi a comprenderla".