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Dieci città medio-grandi a rischio crac
Arriva la spending review dei Comuni

Enormi le disparità confrontando le voci di costo ogni 100 abitanti dei consumi intermedi nei capoluoghi da Nord a Sud

Dal Web

Dimmi come spendi i soldi pubblici e ti dirò chi sei. Sono tante e diverse le spese dei Comuni nel mirino della spending review. Le disparità, confrontando le voci di costo ogni 100 abitanti dei consumi intermedi nei capoluoghi, variano incredibilmente da città a città. Ad esempio Enna batte tutti per la spesa nella raccolta dei rifiuti, mentre Roma supera di 5 volte Milano negli incarichi professionali.

Come riporta Il Sole 24 Ore su dati del ministero dell'Economia, nel capoluogo lombardo il trasporto pubblico costa al Comune il 60% in più rispetto a Roma (ma funziona meglio), mentre la Capitale paga per gli incarichi professionali quasi 2.600 euro ogni 100 abitanti contro i 465 di Milano.

Enna spende invece per i rifiuti il quadruplo della media nazionale arrivando a pagare il 77% in più di Novara e il 366% in più di Salerno. Asti batte tutti nelle utente (telefono, acqua, gas, luce) Chieti invece nelle spese per cancelleria e materiale informatico. A Lucca si spende il quintuplo rispetto alla media dei capoluoghi nella manutenzione degli uffici e degli immobili. Sempre in Toscana, a Siena, nel 2011 sono stati spesi quasi 3 milioni in manifestazioni e convegni mentre a Ferrara "solo" 34mila euro.

Ora la spending review cercherà di venire a capo all'ingarbugliata questione delle voci di spesa. Per capire anche come mai, ad esempio, Palermo e Napoli, a quanto risulta al sistema informatico del ministero, non spendano neanche un euro per pulire gli uffici.

Dieci grandi città a rischio bancarotta
Dieci grandi citta' italiane sarebbero a un passo dal default. Lo scrive La Stampa, che presenta un ampio dossier sull'argomento. "Ci sono dieci grandi citta' italiane con piu' di 50 mila abitanti che sono ad un passo dal crac. Napoli e Palermo in cima alla 'lista nera', anche se da settimane una task force a Palazzo Chigi sta facendo di tutto per evitare il peggio. Poi Reggio Calabria, finita in rosso gia' nel 2007-2008 ed ora oggetto di un'inchiesta della magistratura. E poi tante altre amministrazioni, grandi e meno grandi (come Milazzo), magari fino ad oggi virtuose, potrebbero essere costrette a chiedere il 'dissesto', che significa scioglimento della consiglio, entrata in campo della Corte dei Conti e commissario prefettizio. L'ultimo colpo, o se vogliamo il colpo di grazia, sta infatti per arrivare: e' una norma inserita nel decreto sulla spending review che nelle pieghe delle nuove regole che impongono l"armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio' impone di svalutare del 25 per cento i residui attivi accumulati sino ad oggi. Si tratta di entrate contabilizzate ma non ancora incassate, come possono essere i proventi delle multe e le tassa sui rifiuti.

Cifre importanti, che servono a 'fare' il bilancio di un ente che spesso, per prassi, gonfia queste voci pur sapendo di non riuscire a poter incassare il 100 per cento degli importi messi a bilancio. Incassi spesso molto dubbi insomma, che ora non possono piu' servire a far quadrare i conti (…). 'La situazione sta diventando ogni giorno piu' difficile', conferma il presidente dell'Anci Graziano Del Rio. Che punta il dito contro l'ennesimo taglio dei trasferimenti, contro le misure introdotte dalla spending review, e che rilancia l'allarme di tanti colleghi sindaci.