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Bersani: "Da Pd pieno sostegno a Monti
Anche a prescindere dal vertice Ue"

Dopo lʼincontro a Palazzo Chigi, il leader democratico invita il Pdl a ripensare allʼipotesi di una mozione comune di sostegno al governo in vista del summit europeo

Ansa

Pier Luigi Bersani, lasciando palazzo Chigi dopo aver incontrato il premier Mario Monti, risponde affermativamente a una domanda sul sostegno al premier a prescindere dai risultati del vertice Ue: "Certo", dichiara il segretario del Pd che prosegue "la posizione di Monti" al summit di Bruxelles "è chiara, forte e intelligente, ma non ci nascondiamo gli ostacoli. Vediamo se prevale il buonsenso".

L'incontro con il premier, Mario Monti, a Palazzo Chigi, per il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, "è stato uno scambio di vedute sull'appuntamento europeo" dove, "mi pare evidente, bisogna prendere qualche decisione". "La posizione italiana è ferma e noi abbiamo fatto il punto sui contatti con gli altri Paese, sulle posizioni e sulle proposte messe in campo. Credo che più di così non si potesse fare".

"Monti molto determinato"
Il leader del Pd riferisce di aver visto Monti "molto determinato", ma aggiunge "ho visto troppo pessimismo in giro". Certo, "non si risolve tutto in questo vertice, ma c'è un passaggio di fase per mettere in moto una prospettiva e queste cose sono a portata di mano".

"Se Germania non vuole gli eurobond, ci sono altri sistemi"
Il segretario del Pd afferma poi che se la Germania non vuole gli eurobond, ci sono altri modi per affrontare lo spread e il peso degli interessi sul debito debito. "C'è un modo per splafonare lo spread ai Paesi in regola, ci sono proposte intelligenti. Alcune fatte anche da noi, come quella che prevede si garantisca in comune la quota di debito sopra il 60 per cento" sottolinea.

"Squadra che cerca di portare a casa risultato"
"Siamo una squadra che cerca di portare a casa un risultato" spiega ancora Bersani ricordando che in parallelo al vertice lui sarà a Bruxelles per incontrare i progressisti europei e discutere proprio dei temi del Consiglio.

"Mi auguro ripensamento dal Pdl"
Bersani lamenta però che sui temi europei dal Pdl arrivino segnali negativi. "Dal Pdl vedo segnali non positivi, anche sulla mozione (di sostegno al governo in vista del Consiglio europeo, ndr.): se i contenuti sono simili perché non si può fare un documento comune? Mi auguro che domani ci sia un ripensamento. Sono in gioco interessi nazionali, non è momento di scartare".

"Non chiediamo a tedeschi di pagare i nostri debiti"
Quanto alla posizione della Germania, il leader Pd spiega: "vediamo se si riesce a fare intendere che nessuno vuole sconti, tutti si assumeranno le loro responsabilità, nessuno chiede che i tedeschi paghino i nostri debiti. Ma bisogna evitare che il meccanismo del debito ricada sulla crescita".

"Uscire da euro? Ci guadagna solo chi ha già i soldi fuori"
"Frasi come 'usciamo dall'euro' non ci fanno bene e mi auguro di non sentirle più perché ad uscire dall'euro ci guadagna solo chi ha portato i soldi fuori, gli altri, la gente normale si ritroverebbe con carta straccia nelle tasche", prosegue Bersani.

"Centrosinistra dialoghi con i moderati"
Quanto alla situazione politica interna, Bersani apre al centro: "E' da due anni che lo dico: ci deve essere un centrosinistra di governo che propone un patto di governo alle forze moderate, non populiste e costituzionali per una legislatura di ricostruzione". Nel giorno in cui anche Pierferdinando Casini ammette che Bersani potrebbe diventare premier in caso di vittoria alle elezioni, il leader del Pd ricorda che la sua è una idea di lunga lena. "E' sempre stata la mia proposta, prima veniva giudicata velleitaria, ora marcia perché in Europa le destre sono condizionate da pulsioni populiste". Bersani guarda all'oggi e spiega che "moderati e progressisti devono trovare un modo di collaborare" in un periodo di crisi economica e di sistema. Aut aut, invece, per Di Pietro: "sceglierà se stare con i populisti o se essere un centrosinistra di governo". Vie di mezzo non sono più possibili.