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Ddl corruzione, ecco cosa prevede

Dopo il via libera della Camera, il testo del disegno di legge passa ora al Senato

LaPresse

La Camera ha approvato il ddl corruzione, che ora passa al Senato. Fra i punti chiave ci sono la disciplina per l'incandidabilità dei condannati, i nuovi reati di concussione e di traffico di influenze, e il tetto massimo per il fuori ruolo dei magistrati. Ma ci sono anche il codice etico per gli statali, la tutela del dipendente che denuncia l'illecito del collega, e le norme che vietano gli arbitrati ai magistrati.

AUTHORITY ANTI-CORRUZIONE. La Civit, cioè la 'Commissione per la trasparenza delle amministrazioni pubbliche', diventa l'Authority anti-corruzione. Tra i compiti: individuare interventi di prevenzione e contrasto. Ha poteri ispettivi e sanzionatori.

TRASPARENZA DELL'ATTIVITA' AMMINISTRATIVA. Saranno pubblicate notizie su procedimenti amministrativi, costi di opere e servizi, monitoraggi su rispetto tempi. Ogni istituzione avrà un indirizzo di posta elettronica per comunicare con cittadini. Saranno pubblicati ruoli, incarichi e retribuzioni. Chi ha svolto ruoli dirigenziali nella P.A. non potrà prima di tre anni svolgere analoghi ruoli con privati che lavorano con la P.A.

TUTELA DEL DIPENDENTE CHE DENUNCIA ILLECITI. Il dipendente che denuncia illeciti di colleghi o superiori sarà tutelato, ma se dirà il falso rischia di dover risarcire il danno e di incorrere nella sanzione disciplinare fino al licenziamento.

WHITE LIST. In ogni Prefettura ci sarà l'elenco delle imprese 'virtuose', cioè non a rischio mafia. Ogni modifica dell'assetto societario sarà comunicata entro 30 giorni. Pena la cancellazione. Entro 60 giorni dall'entrata in vigore del ddl, il governo varerà un decreto sul certificato antimafia.

ARBITRATI. Per farli servirà un'autorizzazione ben motivata dell'amministrazione. E a rappresentarla sarà preferibilmente un dirigente della P.A. o uno dei soggetti chiamati come consulenti. I limiti varranno anche per le società a partecipazione pubblica o con capitale pubblico. Non vi prenderanno parte i magistrati.

NO AGLI APPALTI PER I CONDANNATI. I condannati per reati gravi come corruzione e mafia non potranno più fare appalti con la Pubblica Amministrazione. Vi rientra anche la 'concussione per induzione' inserita in Aula con un emendamento del Pd.

DANNO IMMAGINE. Si dovrà risarcire alla P.A. il doppio della somma illecitamente percepita dal dipendente.

INCANDIDABILITA'. E' uno dei grandi nodi del ddl (art.10). Chi viene condannato con sentenza passata in giudicato a più di due anni per reati gravi come mafia o corruzione o per quelli per i quali è prevista una pena massima superiore ai tre anni non potrà più essere candidato in Parlamento (neanche in Ue) né avere incarichi di governo. Il problema è da quando scatteranno tali limiti. Trattandosi di legge delega, il governo avrà un anno di tempo massimo per legiferare ed è probabile che non ce la faccia per il 2013, cioè per l'inizio della nuova legislatura. Ma solo per il 2018. Un odg Pd-Udc impegna l'esecutivo a disciplinare la materia in 4 mesi. Se c'è obbligo di dimora per un vertice di ente locale eletto, per esempio un sindaco, scatta la sospensione dell'incarico se è nella stessa sede in cui si esercita il mandato.

FUORI RUOLO DEI MAGISTRATI. Tetto di 10 anni complessivi (e non consecutivi) per assumere i doppi incarichi senza deroghe. Il magistrato dovrà mantenere la retribuzione dell'amministrazione di provenienza. Non passa l'eccezione chiesta dal Guardasigilli di escludere dal limite i fuori ruolo presso Camere, Quirinale, Consulta e Csm.

REATI CONTRO LA P.A.. La sanzione minima per il peculato passa da 3 a 4 anni. Resta il reato di concussione (art.317), che diventa riferibile solo al pubblico ufficiale che costringe a dare o promettere. La pena sale da 4 a 6 anni. Scatta l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. L'Induzione indebita a dare o promettere utilità (art. 319 quater) riproduce la condotta della concussione per induzione. Pena meno grave dell'attuale concussione, (da 3 a 8 anni, anziché da 4 a 12 di oggi). Ma viene punito il privato che dà o promette denaro o altra utilità (sia pure con pena inferiore a quella del pubblico funzionario). Aumento di quasi tutti gli altri reati come la corruzione in atti giudiziari che va da 4 a 10 anni.

TRAFFICO INFLUENZE ILLECITE E CORRUZIONE TRA PRIVATI. Il primo punisce con il carcere da 1 a 3 anni chi sfrutta le sue relazioni con il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio per farsi dare o promettere denaro o altro vantaggio patrimoniale come prezzo della sua mediazione illecita o per remunerare il pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio. Stessa pena si applica a chi dà o promette denaro o altro vantaggio. L'interdizione perpetua dai pubblici uffici scatta anche alla condanna per corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio e in atti giudiziari. Per la 'Corruzione tra privati' sono puniti da 1 a 3 anni i vertici delle società che, compiendo od omettendo atti in violazione dei propri obblighi d'ufficio o di fedeltà, cagionano danno alla società.