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P.A., la Corte dei conti:tagli penalizzano qualità Nel mirino anche i troppi permessi sindacali

Assente per un anno intero uno statale ogni 550. Ma cala il numero dei dipendenti a tempo indeterminato

Ansa

"I reiterati tagli pesano inevitabilmente sulla Pubblica Amministrazione e lo fanno in maniera negativa sia sotto il punto di vista della quantità sia della qualità dei servizi erogati". Lo afferma la Corte dei Conti. "Fra aspettative e permessi sindacali, poi, nel 2010 è come se 4.569 lavoratori pubblici non avessero lavorato per un anno: un dipendente ogni 550 in servizio - aggiunge -. Il costo per l'erario è stato stimato in 151 milioni".

Le perplessità sui tagli portano con sè dubbi sull'intesa sottoscritta fra Governo, enti locali e sindacati a maggio e sulla capacità dell'attuale sistema di collegare premialità individuale e aumento di produttivita' del settore pubblico. La Corte dei Conti interviene così con la sua relazione annuale sul fronte perennemente caldo del costo del lavoro pubblico e sull' efficienza della burocrazia italiana sottoposta negli ultimi anni a una cura dimagrante e a un ridimensionamento degli stipendi.

Calano i dipendenti pubblici
Al termine del 2010, si legge ancora nella relazione, i dipendenti in servizio preso tutte le pubbliche amministrazioni con rapporto di lavoro a tempo indeterminato sono diminuiti dell'1,9%, calo che fa seguito a quello di analogo valore del 2009. Per la prima volta dalla privatizzazione del pubblico impiego - rileva la magistratura contabile - il conto annuale rileva una significativa diminuzione del costo del personale, che si attesta su un valore di 152,2 miliardi (1,5% in meno rispetto al 2009).