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Monti: "Dopo il voto un esecutivo politico"
Bersani: basta polemiche su governi tecnici

Il presidente del Consiglio fa il punto sulla situazione del Paese: "Italia sulla via delle riforme, ma allʼestero, se pur cʼè apprezzamento, restano perplessità"

Ap/Lapresse

Il "montismo" "non esiste", e dopo il voto tornerà a governare un governo politico.

Lo garantisce, in una lettera al Corriere della Sera, il presidente del Consiglio, Mario Monti, il quale spiega che in questi mesi la politica sta mostrando "senso di responsabilità" come gli italiani, che sono "maturi" e "più consapevoli di quanto si ritenesse" della necessità di fare sacrifici. Proprio per questo all'estero c'è "apprezzamento per il nostro Paese".

Nonostante ciò il presidente del Consiglio, ancora fuori dall'Italia per il suo tour in Asia, sottolinea come restino ancora nei confronti del Paese "una riserva, una percezione errata, un forte dubbio" su tempi e modi della riforma del mercato del lavoro e sul fatto che "il nuovo corso possa essere abbandonato quando, dopo le elezioni parlamentari, torneranno governi politici".

"Rammaricato per interpretazione delle mie parole"


Il premier si dice "molto rammaricato" delle reazioni alle sue frasi sul consenso di esecutivo e partiti prese "fuori dal contesto" perché l'intento era di sottolineare che "pur in una fase difficile le forze politiche italiane si dimostrano vitali e capaci di guardare all'interesse del Paese".

I dubbi degli investitori stranieri

Però gli investitori stranieri, al momento, hanno da un lato la "riserva" appunto sulla tenuta della riforma del lavoro ("con quali tempi sarà approvata? La sua portata riformatrice verrà mantenuta o diluita?") e dall'altra il "forte dubbio" sul ritorno dei partiti. Hanno poi "la percezione errata che porta ad attribuire sostanzialmente al governo (tecnico) il merito dei rapidi cambiamenti in corso". Finché "non verranno dissipati - aggiunge il premier - la fase attuale verrà considerata come una interessante parentesi" ma le imprese "resteranno riluttanti a considerare un luogo conveniente nel quale investire e creare occupazione".

"Riforme possibili grazie alla responsabilità delle forze politiche e degli italiani"


Come Monti spiega di aver fatto presente nel suo tour asiatico, l'aver imboccato la via delle riforme "si deve in larga parte al senso di responsabilità delle forze politiche" che "hanno saputo dare priorità in una fase di emergenza all'interesse generale del Paese". E "lo si deve anche alla grande maturità degli italiani, che hanno mostrato di comprendere che vale la pena di sopportare sacrifici rilevanti purché distribuiti con equità, per evitare il declino dell'Italia, o peggio, una sorte simile a quella della Grecia".

Infine il ritorno dei politici "non deve essere visto come un rischio" perché "le forze politiche sono impegnate in una profonda riflessione al loro interno" e "in dialogo tra loro lavorano a importanti riforme per rendere il sistema politico e istituzionale meno pesante e più funzionale". La "trasformazione" del Paese, conclude Monti, "proseguirà anche dopo il ritorno a un assetto più normale della vita politica".

Da Tokyo: "Il pareggio di bilancio resta l'obiettivo"

Il pareggio di bilancio "resta l'obiettivo che sarà perseguito" anche in un periodo di recessione, e "non richiederà nuove manovre". Lo garantisce il premier, Mario Monti, che spiega come la recessione nasce dall'economia internazionale e dalla mancanza di "politiche di crescita" in Italia, non dalle riforme. Queste invece, nonostante possano sul momento "intensificare un po'" la tendenza negativa, non devono essere messe in discussione.

Pd: stop polemica politici-tecnici


Pier Luigi Bersani invita a superare la polemica aperta dal premier. "Il governo Monti non è venuto dopo i partiti ma dopo Berlusconi. Questa contraddizione tra politici e tecnici rischia di essere pericolosa - dichiara il leader del Pd - bisogna trovare un equilibrio per portare il Paese fuori dalle secche". Bersan Bersani ha aperto ad una riforma della giustizia: "Siamo disponibilissimi a discutere come affrontare il cuore della questione".