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Ecco i "pilastri" del nuovo governo Monti

Le misure che adotterà lʼesecutivo per superare la crisi: dallʼintroduzione dellʼIci alle pensioni

LaPresse

Ici sulla prima casa, evasione fiscale, monitoraggio delle ricchezze accumulate, pensioni, lavoro per giovani e donne, ammortizzatori sociali, istruzione, infrastrutture, dismissioni del patrimonio pubblico, costi della politica, professioni e giustizia civile.

Sono i punti cardine del nuovo programma del governo Monti; un programma suddiviso in due parti, come lo stesso presidente del Consiglio ha affermato: "Una a breve termine per affrontare l'emergenza e la sostenibilità finanziaria, l'altra per modernizzare istituzioni e società, in un quadro di ritrovata coesione sociale e territoriale".

Sistema previdenziale
Revisione del sistema previdenziale caratterizzato da ampie disparità di trattamento tra diverse generazioni e categorie di lavoratori, nonché da aree ingiustificate di privilegio. La ricetta del neo ministro Elsa Fornero prevede l'introduzione di una fascia flessibile di uscita che vada dai 63 anni ai 70 (premiato chi lascerà più tardi). E per eliminare le disparità: estensione del metodo contributivo pro rata a tutti, adeguamento delle aliquote a carico dei lavoratori tra autonomi e dipendenti, uniformità di trattamento per uomini e donne e abolizione delle aree ingiustificate di privilegio (eliminazione del vitalizio dei parlamentari e interventi sulle casse privatizzate).

Abolizione delle province
Iniziare a riordinare le competenze delle province attraverso una legge ordinaria, prima della progressiva abolizione di queste con una riforma della Costituzione.

Costi della politica
Diminuire i costi degli organi elettivi e delle società partecipate dello Stato agendo con sobrietà, per questo è stato annunciato una spending review del Fondo unico della Presidenze del Consiglio (abolizione province; riorganizzazione dei Comuni di piccole dimensioni, in modo da favorire la loro gestione integrata).

Lotta all'evasione
Combattere l'evasione fiscale e abbattere l'aliquota: abbassando la soglia per l'uso del contante (potrebbe essere ridotta di 200-300 euro, attualmente è fissata a 2.500 euro) per favorire l'uso della moneta elettronica, accelerare la condivisione di informazioni tra le amministrazioni, potenziare gli strumenti di misurazione induttiva del reddito e migliiorare la qualità degli accertamenti, aumento del prelievo sui consumi e sulle proprietà. Attuazione del federalismo fiscale.

Imposta comunale sugli immobili
Come già anticipato da Monti, l'assenza dell'Ici è un'anomalia tutta italiana, così bisognerà reintrodurla con le giuste modifiche: la nuova tassa sarà più simile all'Imu. Ciò comporterà una revisione delle rendite catastali per il calcolo delle aliquote, magari aumentandole in modo progressivo in rapporto al numero di case possedute e al reddito.

Tassazione su consumi e proprietà
Ridurre le tasse per imprese e lavoratori aumentando il prelievo sui consumi e su proprietà; questa è una delle misure del nuovo esecutivo per aiutare la crescita e aumentare il gettito fiscale, ma anche per ridurre le aliquote. Meno tasse quindi per le imprese e per i redditi da lavoro. Prevista invece una patrimoniale sui grandi patrimoni (il 5 per mille per quelli oltre il milione di euro).

Liberalizzazioni
Per rimuovere gli ostacoli alla crescita bisognerà affrontare le chiusure corporative e sarà necessario un riordino della disciplina delle professioni dando attuazione alle tariffe minime previste dalla legge di stabilità. Questa la ricetta del governo Monti per aumentare la concorrenza e dare una scossa positiva al mercato. Tra le strategie di attuazione del programma c'è il rafforzamento degli strumenti d'intervento dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato in caso di "disposizioni legislative che abbiano effetti distorsivi della concorrenza". Un altro punto importante è la riduzione dei tempi della giustizia civile (con la riduzione delle sedi giudiziarie) e la rimozione degli ostacoli alla crescita delle dimensioni delle imprese (attraverso la delega fiscale).

Riformare le istituzioni del mercato del lavoro
Eliminazione del mercato del lavoro duale dove alcuni sono fin troppo tutelati altri sono privi di tutele (anziani più assistiti rispetto ai giovani) spostando il baricentro della contrattazione collettiva verso i luoghi di lavoro; facilitando il reinserimento dei lavoratori senza occupazione; superando le incertezze che scoraggiano le imprese ad assunzioni a tempo indeterminato (permettendo in tal caso il licenziamento per motivi economici dietro il pagamento di un indennizzo e un rafforzamento degli ammortizzatori sociali); proseguendo con il contrasto al mercato sommerso.

Giovani e donne
Per il nuovo governo bisogna favorire l'ingresso nel mercato del lavoro di giovani e donne, promuovere la natalità e studiare una tassazione preferenziale per le donne. Interventi mirati saranno quindi fatti per accrescere i livelli di istruzione nella forza lavoro, intervenendo sulle scuole, perché i giovani sfruttino le loro potenzialità in base al merito individuale; e per assicurare la piena inclusione nel mercato del lavoro delle donne promuovendo la condivisione delle responsabilità legate alla maternità e studiando una nuova tassazione in rosa.

Cessione a titolo oneroso di beni pubblici a privati
Sul tema dismissioni di beni immobili pubblici, il premier ha confermato che un primo elenco dei cespiti immobiliari da dismettere verrà definito entro la data di aprile del 2012. Poi verrà emesso un calendario "puntuale" per i successivi passi del piano, che porterà 5 miliardi di euro nel prossimo triennio nell'erario dello Stato. Il premier ha anche sottolineato l'esigenza di un maggiore coinvolgimento di capitali privati nella realizzazione di infrastrutture, intervenendo sulla regolamentazione del project financing.