Ministeri a Monza, Calderoli: "E' un sogno"
Il ministro per la Semplificazione: "Avvicinano Roma ai cittadini"
E' "la realizzazione di un sogno", secondo il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, l'inaugurazione della sede distaccata di quattro ministeri alla Villa Reale di Monza.
E non segna nessuna spaccatura con il Pdl, visto che due dei quattro ministeri (quello dell'Economia e quello del Turismo) fanno capo proprio ad esponenti del Pdl. E' un'iniziativa, ha sottolineato il ministro, che serve per "avvicinare il governo ai cittadini".
Calderoli è arrivato con congruo anticipo alla Villa Reale, così come il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, e buona parte dei maggiorenti della Lega, a partire dal presidente del Piemonte, Roberto Cota, passando per deputati come Giacomo Stucchi, il vicepresidente della Lombardia Andrea Gibelli, il presidente del Consiglio regionale Davide Boni e il sindaco di Monza Marco Mariani. Fuori dai cancelli, invece, è stata organizzata una protesta: da un lato i giovani dell'Udc, dall'altro persone con cartelli con scritto "Il patrimonio italiano ripudia il secessionismo" e "Siete l'unico verde che non dà speranza".
Calderoli, però, ha tenuto a sottolineare che l'iniziativa dei ministeri serve ad avvicinare il governo ai cittadini, tant'è che sarà aperto proprio qui uno sportello dove "qualunque cittadino potrà presentare i suoi problemi con Roma e noi ce ne faremo tramite evitando viaggi della speranza". Anche il costo sarà minimo, "mi auguro una struttura leggerissima con una o due persone".
"Riteniamo sia necessaria - ha quindi spiegato Calderoli - un'iniezione di qualche testa pensante nuova del Nord e anche del Mezzogiorno". La sede di Villa Reale, infatti, sarà "un pensatoio" che si occuperà di temi importanti come il rilancio dell'Economia. "Qualunque proposta venga per lo sviluppo del Paese - ha osservato Calderoli - credo che sarà ben accolta. Se si scrive il patto di stabilità solo a Roma con i debiti del Comune e della Regione è difficile che diventi un buon patto di stabilità".
Niente telefono ma arredi leghisti"
Negli uffici ministeriali che saranno operativi dal primo settembre non ci sono ancora i telefoni, ma ci sono tre scrivanie con due computer e alcune statuette di Alberto da Giussano. Alle pareti sono appesi i ritratti del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, del leader del Carroccio, Umberto Bossi, oltre ad un quadro della battaglia di Legnano e a un arazzo di Pontida. Nella stanza che si affaccia sul parco della villa anche le bandiere italiana e dell'Unione Europea.