"Votiamo compatti per la legge. I giudici scavalcano il Parlamento"
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Il premier Silvio Berlusconi ha inviato a tutti i parlamentari del Pdl una lettera in cui li invita a votare compatti la legge sul biotestamento. "La gran parte di noi ritiene che sul 'fine vita' non si dovrebbe legiferare, e anch'io la penserei così - scrive Berlusconi - se non ci fossero tribunali che, adducendo presunti vuoti normativi, pretendono in realtà di scavalcare il Parlamento e usurparne le funzioni".
"Ti chiedo dunque, ancora una volta, impegno e partecipazione, sicuro che, come sempre, saprai conciliare l'etica della convinzione con quella della responsabilità, così come accade quando si è di fronte a scelte e a decisioni importanti. Sicuro di poter contare sulla Tua attenzione e sulla Tua lealtà, Ti invio il mio più cordiale ed affettuoso saluto". Sono queste le ultime parole della missiva del presidente del Consiglio a tutti i rappresentanti del Pdl in Parlamento.
Questo il messaggio principale di una lunga lettera in cui si spiegano i motivi che hanno portato la legge all'esame delle due Camere.
"Perché serve una legge sul 'fine vita'"
Ecco infatti come il premier spiega le ragioni dell'approdo a Montecitorio. "Arriva in questi giorni in aula il disegno di legge sul cosiddetto 'testamento biologico'. E' una legge parlamentare, su cui il governo non è tenuto a intervenire, ma allo stesso tempo è una legge che nasce da circostanze particolari su cui non solo il governo ha preso posizioni chiare e coraggiose, ma io personalmente mi sono adoperato ed esposto con assoluta convinzione. La gran parte di noi ritiene che sul 'fine vita', questione sensibile e legata alla sfera più intima e privata, non si dovrebbe legiferare, e anch'io la penserei così, se non ci fossero tribunali che, adducendo presunti vuoti normativi, pretendono in realtà di scavalcare il Parlamento e usurparne le funzioni".
"Sarà una legge di alta mediazione"
Il premier sottolinea poi che si tratta di un argomento su cui le posizioni sono differenziate, ma ritiene che il testo di legge che si discuterà sia una sintesi largamente condivisibile. "Nel nostro partito, che rispetta profondamente le libere convinzioni di ciascuno, esistono sensibilità diverse su questo tema, e non è mia intenzione chiedere che queste convinzioni personali siano sacrificate o compresse. Credo però che il lungo lavoro sul testo di legge abbia portato a un risultato largamente condivisibile di sintesi e di mediazione alta".
"Una legge di difesa della vita"
"Questa legge sancisce per la prima volta il principio laico del 'consenso informato' - continua il premier -, per cui nessun trattamento sanitario può essere compiuto sul paziente senza che questi abbia espresso il proprio consenso, assicurando così la libertà di cura. Nello stesso tempo, traccia un confine netto con l'eutanasia, evitando anche i rischi di accanimento terapeutico".
"La vita - continua - è un bene che noi tutti difendiamo, e se è vero che il mondo cattolico ha molto da insegnarci su questo, è vero anche che l'intangibilità della persona è un valore non negoziabile anche per i laici, e per tutte le culture politiche che compongono il grande mosaico del nostro partito. Noi liberali, cristiani, socialisti, riformisti, credenti di fedi diverse e non credenti, noi moderati, insomma, siamo convinti che la libertà, bene prezioso, non possa arrivare a negare la vita".