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25 aprile, Mattarella atteso a Milano "E' una festa di libertà e speranza"

Boldrini a Reggio Emilia, Grasso a Roma. Salvini: "Starò a casa"

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"La Liberazione è una festa di libertà e di speranza che ricorda quel che abbiamo conquistato grazie al sacrificio di tanti".

Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, interviene al Quirinale sulla "eredità" politica e civile della Liberazione, patrimonio da "custodire e preservare". Il Capo dello Stato prenderà parte alle celebrazioni per il 25 aprile in programma a Milano.

Parlando al Quirinale a un gruppo di scolaresche, Mattarella ha voluto ricordare Ugo Forno, un ragazzo di 12 anni che, perdendo la vita, fu protagonista di una azione contro l'occupazione nazista a Roma il 5 giugno del 1944 con la quale impedì "la distruzione di un ponte da parte degli occupanti che avrebbe ritardato l'avanzata delle truppe di liberazione". "Dobbiamo fare in modo che non sia più necessario prendere delle armi per difendere la democrazia come fece quel ragazzino", è il monito della massima carica dello Stato. E il modo per farlo - spiega - è "applicare la Costituzione nei suoi valori". Sì, perché "la Costituzione non va conservata in una teca come una reliquia" ma va "vissuta".

Le celebrazioni nelle piazze d'Italia -

Le massime cariche dello Stato celebreranno la Liberazione nelle piazze d'Italia. La presidente della Camera Laura Boldrini sarà a Reggio Emilia, a Casa Cervi, insieme al presidente del parlamento europeo, il tedesco Martin Schulz. Il presidente del Senato Piero Grasso sarà invece a Roma in via Tasso. Fuori dal coro la voce di Matteo Salvini. Il leader della Lega Nord annuncia che resterà a casa con i figli per protestare contro "l'occupazione rossa di una festa che dovrebbe riguardare tutti" in quanto "la Resistenza non fu solo rossa ma fu bianca, fu liberale, fu democratica, e ci furono tanti parroci fatti fuori dai comunisti".

Piazze divise a Roma -

Nella Capitale polemiche tra l'Associazione nazionale partigiani e la Comunità ebraica. L'Anpi sarà a Porta San Paolo - luogo di combattimenti simbolo contro i nazisti - e di pomeriggio andrà in piazza del Campidoglio per la cerimonia organizzata dal Comune. Niente corteo, quindi, e niente ebrei né rappresentanti della Brigata Ebraica - che contribuì alla Liberazione - al fianco dei partigiani. Ci saranno invece a Porta San Paolo le bandiere palestinesi - "una presenza non invasiva", assicura il presidente dell'Anpi di Roma Ernesto Nassi -, che gli ebrei chiedevano di non ammettere, "perché in guerra stavano con i nazisti". La Comunità ebraica non sarà in Campidoglio perché è Shabbat, il riposo del sabato, ma in un messaggio che sarà letto dal palco, il presidente Riccardo Pacifici ringrazia il Comune per l'iniziativa, che li fa sentire parte della festa.