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25 aprile, Grasso: ci sia Brigata Ebraica Secca replica: "Mai con i palestinesi"

Il presidente del Senato prova ricomporre la frattura con lʼAnpi. Niet dalla rappresentate romana: "In piazza non ci saremo". Lettera di 32 senatori a Orfini, Smuraglia e De Sanctis: "Ritrovare unità"

25 aprile, Grasso: ci sia Brigata Ebraica Secca replica:
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"Ho apprezzato le recenti parole dell'Anpi nazionale e del sindaco Sala che hanno ribadito che l'assenza della Brigata Ebraica alle manifestazioni del 25 aprile sarebbe un inaccettabile attacco alla storia della Resistenza e al suo più intimo significato".

Lo ha detto il presidente del Senato Grasso al portale dell'ebraismo "Moked", aggiungendo: "Il 25 aprile è la festa della Liberazione, di tutti quelli che parteciparono allo straordinario risultato".

Il precedente. L'antagonismo tra l'Anpi e la Comunità ebraica sta scatenando polemiche e reazioni a cominciare dai diretti interessati. Durissime le parole di Ruth Dureghello, la presidente della comunità ebraica di Roma che prende le distanze dall'Associazione nazionale partigiani italiani: "Chi ci paragona a una comunità straniera è fuori dalla storia e non rappresenta più i veri partigiani. Oggi c'è bisogno di celebrare la giornata del 25 Aprile senza faziosità e senza ambiguità".

La mano tesa dei senatori Pd. Sull'onda del monito della Dureghella arriva una lettera di alcuni senatori del Partito Democratico che in contemporanea scrivono al presidente dell'Anpi Carlo Smuraglia, al capo romano Fabrizio De Sanctis e al presidente del loro partito, Matteo Orfini, per sfilare tutti insieme e ricomporre un'unità corale. "Ci auguriamo di poter ricomporre a Roma una unità vera e solidale di tutte le forze e associazioni di sinistra e antifasciste - scrivono 32 senatori dem - Lo dobbiamo al popolo romano in un momento così difficile per la vita democratica in Europa e nel mondo". Tra i firmatari: Anna Finocchiaro, Luigi Manconi, Sergio Lo Giudice e Walter Tocci.
 
Anpi Roma "accoglie" l'invito all'unità. "Siamo per la ricomposizione del fronte antifascista nel segno dell'unità. Così il vicepresidente dell'Anpi di Roma, Stefano Valentini, risponde all'appello dei 32 senatori del Pd: "Aderire al nostro corteo significa anche sottoscrivere i valori della Costituzione. Avere con noi i rappresentanti della comunità ebraica e della Brigata Ebraica ci farebbe molto più che piacere"

Ma la Brigata Ebraica di Roma chiude il cerchio. "Fino a quando ci saranno organizzazioni palestinesi - sottolinea Flaminia Sabatello, presidente dell'Associazione Romana Amici di Israele,che rappresenta la Brigata Ebraica - non sfileremo più a Roma. A Milano un servizio d'ordine del Pd protegge la Brigata ebraica, a Roma non e' garantita la nostra sicurezza".