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Sovraffollamento carceri, l'Italia risarcirà i detenuti: 20 euro al giorno

Il governo corre ai ripari dopo la condanna della Corte europea dei diritti dellʼuomo: indennizzi o sconti di pena a chi è stato costretto a vivere in uno spazio vitale di meno di tre metri quadrati

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Venti euro per ogni giorno di detenzione in celle con meno di tre metri quadrati di spazio vitale o uno sconto di pena fino a un massimo del 20%.

Il governo corre ai ripari dopo la condanna comminata all'Italia dalla Corte europea dei diritti dell'uomo per il sovraffollamento delle carceri. E il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, vola a Strasburgo per convincere i giudici della Cedu che il Paese rispetterà la scadenza del 28 maggio.

Il risarcimento, che eviterebbe allo Stato di sborsare cifre ben più consistenti, riguarderà tutti coloro che, entro sei mesi dalla fine dell'emergenza sovraffollamento, che il governo conta di raggiungere entro maggio,

avranno presentato ricorso a Strasburgo

. Ad oggi ne sono stati consegnati oltre 3mila.

Attualmente sono

60.400 i detenuti nelle carceri italiane

, capienti fino a un massimo di 48.600 persone. Erano 69mila nel 2010. Nel frattempo sono intervenuti due provvedimenti "svuota-carceri", approvati dai governi Monti e Letta e che ancora oggi garantiscono una diminuzione di oltre 300 unità al mese, e

presto saranno disponibili altri 1.500 posti

.

Da qui l'

ottimismo del ministro Orlando

, garantito anche dalla notevole crescita delle misure alternative al carcere: se nel 2009 riguardavano solo 12.455 detenuti, oggi sono 29.233 persone. Giù anche la custodia cautelare in carcere, passata dal 46 al 36%.

Con la condanna dell'8 gennaio 2013, la Cedu aveva lasciato all'Italia

tempo fino al 28 maggio 2014 per risolvere l'emergenza

. Non si esclude che i giudici possano, entro quel termine, posticipare la scadenza di sei mesi in modo da non costringere il Parlamento a varare indulti o amnistia.