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Renzi, appello alle banche: alibi finiti "E' ora di dare soldi alle imprese"

"Dopo lʼinnovazione portata da Draghi e dal board della Bce non ci sono più scuse. La crisi non si è ancora chiusa, ma può essere vinta"

matteo renzi pitti
ansa

"Le banche diano credito alle imprese". E' questo l'appello del premier Matteo Renzi, che dice: "Dopo l'innovazione portata da Mario Draghi e dal board della Bce, non ci sono più alibi per non dare credito alle imprese. E quindi lo chiediamo con forza alle banche". Intervenendo all'inaugurazione di Pitti Uomo a Firenze, il presidente del Consiglio assicura inoltre che "la crisi non è finita ma può essere vinta".

Renzi, appello alle banche: alibi finiti "Eʼ ora di dare soldi alle imprese"

"Se è vero - ha poi spiegato - che da noi 'credit crunch' non c'è stato, è vero che c'è stata una contrazione straordinaria del credito". E ancora il premier ha ribadito: "Guai a chi oggi pensasse di avere ancora alibi".

Il presidente del Consiglio ha poi detto: "Se il premier partecipa a Pitti, è perché crediamo che la pagina più bella non siano i 60 anni trascorsi. Dirlo significa essere arroganti e audaci. Il momento più bello e più grande per la moda deve ancora venire". E ha aggiunto: "Chi vivesse di nostalgia non avrebbe spazio nella vita politica di oggi".

Riferendosi poi all'evento al quale sta partecipando, Renzi ha auspicato che "il settore della moda possa diventare sempre di più centrale". E ha soggiunto: "Finora il politico che si dedicava alla moda o al design era considerato un ufo, perché erano ritenuti settori di nicchia. Bisogna rovesciare questa visione, bisogna raccontare come la qualità della nostra impresa si colleghi a un'idea di sviluppo".

Infine, il capo del governo ha ricordato che stanno per cominciare gli esami di maturità e, al riguardo, ha detto: "Per un nuovo racconto del Paese oggi dobbiamo essere capaci di raccontare emozioni. Magari oggi non ci ricordiamo come sia andato, anni fa, il compito. Ma ci ricordiamo l'insieme delle emozioni, la notte della vigilia, lo sguardo di babbo e mamma che al mattino ci accompagnavano alla porta".