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Renzi: "80 euro sono misura strutturale" "Non abbiamo toccato la Sanità"

I "mitici" 80 euro in più in busta paga, ha spiegato il premier, sono "una misura non una tantum, ma strutturale come è strutturale il processo del taglio della spesa"

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"Sono contento perché smentiamo i gufi che hanno più volte auspicato che non ci fossero le coperture e perché in generale si avvia un percorso di rioganizzazione dello Stato". Lo ha detto Matteo Renzi in conferenza stampa a Palazzo Chigi, annunciando il decreto approvato in Consiglio dei ministri. I "mitici" 80 euro in più in busta paga sono "una misura non una tantum, ma strutturale come è strutturale il processo del taglio della spesa".

Renzi: "80 euro sono misura strutturale" "Non abbiamo toccato la Sanità"

"La conferenza stampa la facciamo con 10 tweet. Per le slide non avevo tempo". Così Renzi ha avviato la conferenza stampa sul taglio Irpef e sulla spending review al termine del Cdm, spiegando la differenza di impostazione rispetto alla conferenza del 12 marzo, quando aveva spiegato i provvedimenti decisi dal governo attraverso una serie di slide.

"A maggio in busta paga ci saranno i mitici 80 euro" - Il testo del decreto, ha spiegato Renzi, "è in fase di coordinamento con i singoli ministri e sarà in Gazzetta credo all'inizio della prossima settimana. Questo ci consentirà di dare i mitici 80 euro sin dal mese di maggio". Renzi ha spiegato che lo "sconto" di 80 euro arriverà per i redditi tra gli 8mila e 24mila euro. Poi tra 24 e 26mila euro è previsto un decalage.

"Irap ridotta del 10%" - Quanto all'Irap, Renzi ha spiegato che sarà ridotta del 10%: "Riduciamo l'Irap del 10% attraverso misure strutturali".

"Partite Iva e incapienti saranno trattati in prossimi provvedimenti"
- Renzi ha quindi spiegato che "ha prevalso l'obbligo di mantenere l'impegno di dare 80 euro a 10 milioni di persone. La voce degli incapienti e partite Iva sarà inserita in provvedimenti nelle prossime settimane e mesi".

"Massimo 5 auto blu a ministero" - Ci saranno "massimo 5 vetture a ministero" e le "forze di sicurezza tornano in strada". E' uno dei tweet illustrati da Matteo Renzi che spiega: "I sottosegretari e i direttori generali vanno a piedi o in autobus. E' la riduzione (di auto blu) più significativa della storia".

"Spese della P.a. online" - Renzi ha spiegato che tutte le spese degli enti locali e anche di quelli centrali dovranno essere "online entro 60 giorni. La previsione di legge già c'era ma non era sanzionata. Ora se il singolo comune non mi dà tutti i dati, noi riduciamo i trasferimenti".

"Tetto per gli stipendi dei manager pubblici" - Arriva la "norma Olivetti, che richiama il grande principio sacrosanto secondo cui in un'azienda nessuno può guadagnare 10 volte più dell'ultimo lavorator". Così Renzi ha definito il nuovo tetto di 240mila euro "insormontabile" per tutti dirigenti pubblici, compreso il primo presidente della Corte Cassazione."I dirigenti pubblici fuggiranno nel privato? Brivido, se vogliono avranno la nostra lettera di referenze e di auguri...Chi lavoro nel pubblico ha una responsabilità in più. Mettere un tetto di 20mila euro al mese non è cosi drammatico, non perché è piu del doppio del guadagno del premier ma è un principio di serietà".

Tagliare e riorganizzare per ridurre i costi della Pubblica amministrazione, "Sanità non toccata"- "Se qualcuno trova la parola sanità nel decreto gli pago da bere". Così il premier ha escluso che ci saranno tagli al settore.

Numerosi i provvedimenti decisi dal governo per tagliare i costi della P.a.. Si parte dall'abolizione dell'obbligo di pubblicare annunci sui quotidiani, che comporterà un risparmio di 100 milioni di euro, passando alla riorganizzare gli spazi per i dipendenti pubblici, che dai 44mq attuali scenderanno a 24, permettendo di "ripensare il sistema degli affitti e delle strutture pubbliche". Abolite anche le tariffe postali agevolate per la campagna elettorale dei partiti per i candidati. Previsto il taglio e la semplificazione delle aziende municipalizzate che passeranno da essere 8mila a mille.

Coperture al dl Irpef anche da Difesa e Rai - "Le coperture sono 6,9 miliardi nel 2014 ma diventano 14 miliardi nel 2015", ha spiegato Renzi, aggiungendo che "la Difesa contribuisce per 400 milioni di euro, di cui 150 con lo spostamento del programma F35".

Anche la Rai è chiamata a concorrere al risanamento "con 150 milioni di euro: è autorizzata a vendere Rai Way e riorganizzare le sedi regionali ma deciderà lei che cosa fare". Certo e' chiamata a concorrere".

"Magistrati non commentino il processo di formazione delle leggi" - "Non sono convinto dalla posizione espressa dall'Anm, rispetto il principio di separazione dei poteri, io non commento le sentenze e mi aspetto che i giudici non commentino il processo di formazioni delle leggi che li riguardano. Commentino semmai le riforme vere e non le indiscrezioni". Così Renzi ribatte alle critiche sul previsto taglio degli stipendi dei magistrati. "Non credo che il taglio di 70mila euro a un alto magistrato sia un attentato alla libertà e all'indipendenza della magistratura".

Anm replica: "Leggi si rispettano ma si possono commentare" - "Le leggi, esattamente come le sentenze, si rispettano, ma si possono commentare". Lo afferma il presidente dell'Associazione nazionale dei magistrati, Rodolfo Sabelli, rispondendo a Matteo Renzi. Il presidente del Consiglio, in conferenza stampa, aveva ribadito: "Io non commento le sentenze e mi aspetto che i giudici non commentino il processo di formazione delle leggi che li riguardano, soprattutto se sono indiscrezioni".