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P. Chigi: "No interventi su detrazioni"

Smentite ipotesi di stampa. "Aspettare il Consiglio dei ministri di domani con i veri provvedimenti"

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Fonti di Palazzo Chigi smentiscono l'ipotesi di interventi sulle detrazioni, come riportato da alcuni organi di stampa. Più in generale, invitano a "diffidare di voci, bozze, ipotesi e ad aspettare il Consiglio dei ministri di domani con i veri provvedimenti".

Padoan: "Ripresa ancora fragile" Intanto, il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, in Senato spiega il rinvio del pareggio di bilancio. "Nonostante i segnali di ripresa dell'anno in corso, anche nel 2014 il gap rimarrà molto negativo, la ripresa economica ancora fragile e la situazione del mercato del lavoro difficile", afferma Padoan. La vicenda sulla lettera all'Ue è stata una tempesta in un bicchier d'acqua, aveva aggiunto poco prima di entrare in Aula il ministro.

"Pareggio di bilancio nel 2016" Il ministro annuncia anche che il governo prevede di raggiungere il pareggio di bilancio nel 2016 e di mantenerlo fino al 2018. L'esecutivo, illustra il titolare dell'Economia, attuerà "un piano di rientro per raggiungere pienamente l'obiettivo di medio periodo nel 2016".

"Rinvio per pagare debiti Pa" Il rinvio del pareggio di bilancio sarà dettato anche dalla necessità di pagare i debiti della pubblica amministrazione. Pagamenti per i quali "il governo ha intenzione di avvalersi della procedura eccezionale" che comporta il voto di una relazione sul rinvio del pareggio a maggioranza assoluta del Senato, sottolinea Padoan.

"Rapporto debito/Pil 2015 verso il 60% Padoan spiega anche che "le misure correttive per i prossimi anni e il piano di dismissioni assicurano già dal prossimo anno il rapido rientro del maggior rapporto debito/Pil, conseguente all'ulteriore pagamento dei debiti pregressi". Poi, aggiunge che "il profilo programmatico del rapporto debito/Pil rispetta così la regola del percorso di convergenza del debito verso il parametro europeo del 60% già nel 2015".

In 2015 disavanzo -0,5 con tagli spesa Inoltre, sempre nel 2015 il disavanzo strutturale ricomincerebbe a diminuire di 0,5 punti percentuali grazie ad una manovra di consolidamento finanziata da riduzione di spesa, pari a 0,3 punti percentuali di Pil sull'avanzo primario.