FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Fini-Giovanardi incostituzionale Pene da ricalcolare per 10mila

Tanti sono i detenuti in carcere per reati collegati alle droghe leggere, tra condannati in via definitiva e in attesa di giudizio

spinello droga hashish mariuana, generica
lapresse

Oggi circa 10mila persone sono in carcere per reati legati alle droghe leggere. Che ne sarà di loro dopo la bocciatura della Fini-Giovanardi da parte della Corte costituzionale? Chi è ancora sotto processo si vedrà applicare le vecchie norme, reintrodotte. E per gli altri? L'ipotesi più probabile è che "si vedrà caso per caso".

Condanne da rivedere - Per loro bisognerà in pratica ricalcolare la pena sulla base delle vecchie normative. Le posizioni di questi detenuti andranno riesaminate, chiarite e, solo a quel punto, si potrà decidere il loro destino.

Insomma, la decisione della Consulta apre scenari difficili da definire. La dichiarazione di incostituzionalità dell'articolo 73 della legge sugli stupefacenti cambia parecchie cose. Tornando in vigore la Iervolino-Vassalli, per chi spaccia e detiene le droghe leggere le cose cambiano parecchio. E gli effetti si vedranno su quei 10mila circa che sono invece, dal 2006 a oggi, stati "equiparati" a chi ha fatto uso di droghe pesanti. Nel numero sono compresi sia i detenuti in attesa di giudizio sia i condannati in via definitiva. E soprattutto questi ultimi ora hanno una nuova possibilità: quella di chiedere un incidente di esecuzione per rideterminare la pena. Che, viste le regole cambiate, potrebbe anche già essere stata conclusa.

Droghe leggere e cure: il caso del dottor Cinquini - Tra i condannati per la Fini-Giovanardi c'è anche Fabrizio Cinquini, un medico che, racconta la "Stampa", dopo aver contratto l'epatite C, si curava con cannabinoidi. Peccato che, con l'approvazione di quella legge, la sua medicina diventa illegale e lui viene condannato, visto che è un consumatore di cannabis reo confesso.

Oggi Cinquini ha l'obbligo di dimora a Forte dei Marmi, non ha diritti civili e non può votare. Pochi giorni fa ha lanciato una raccolta firme per dichiarare incostituzionale quella normativa, raccogliendo 45mila adesioni. Dopo la decisione della Consulta, la nuova campagna: chiede a fini, Giovanardi e anche a Carlo Azeglio Ciampi, che firmò quella legge, di porgere le loro scuse per le condizioni in cui si trovano oggi migliaia di italiani, che non hanno potuto aver accesso a cure a base di oppiacei in seguito a una legge incostituzionale.