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Def, Renzi: "Confermati gli impegni" "Diamo quattordicesima agli italiani"

Il premier ribadisce lo sforzo per lo "Sforbicia-Italia" e afferma: "Anche nel mondo della P.a. bisogna iniziare a stringere la cinghia"

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Il Consiglio dei ministri ha approvato il Def, il Documento di Economia e Finanza. Lo rende noto Matteo Renzi in conferenza stampa. "La crescita la stimiamo allo 0,8%, diversamente dell'1,1% ipotizzato in precedenza - dichiara il premier -. Abbiamo rispettato tutti gli impegni presi". Poi un accenno alle riforme: "Non sono solo un punto di orgoglio ma la precondizione per la ripresa economica", conclude Renzi.

"Critiche? Fatte solo per visibilità" - "So che su questo tema ogni giorno c'è ne è una, capisco l'ansia di visibilità nel mio e in altri partiti. Ma al di là del bisogno di dimostrare che si esiste lanciando ipotesi non realizzabili confermo tutti gli impegni che ci siamo presi", ha ribadito il premier al termine del Cdm.

"Riforme, sì a discussione ma non si torna da capo" - "Noi rispettiamo tutti, discuteremo ancora in dettaglio sulla riforma del Senato, che è arrivata a Palazzo Madama dopo la verifica del Colle ma non si rimette tutto in discussione come se dopo 20 anni sia ammissibile tornare da capo su ogni discussione", ha proseguito.

"Anche P.a. inizi a stringere la cinghia" - Bisogna avere "autorevolezza morale per poter dire anche che nel mondo della P.a. bisogna iniziare a stringere la cinghia", ha detto Renzi. E ancora: "E' in corso una rivoluzione sistematica, non solo la riforma di un ente. Confermo anche l'impegno dello 'Sforbicia-Italia' e sulle municipalizzate".

"Decreto Irpef venerdì 18 aprile" - Il decreto sul taglio dell'Irpef sarà presentato venerdì 18 "perché necessita del passaggio del Def in Parlamento che avverrà il 17", ha poi specificato il premier.

"2,2 mld da gettito Iva e quote Bankitalia" - "Oltre 2 miliardi arriveranno dall'aumento del gettito Iva e dall'aumento della tassazione sulla rivalutazione delle quote Bankitalia". Così Renzi illustrando le coperture per il calo dell'Irpef, che nel complesso ammonteranno a 6,7 miliardi. Il taglio del cuneo fiscale è di "10 miliardi e per il 2014 servono 6,7 miliardi, di cui 4,5 miliardi arriveranno dalla spending".

"Con 80 euro italiani avranno quattordicesima" - Con gli 80 euro in busta paga, ha dichiarato Renzi, "gli italiani avranno la 14esima grazie all'operazione di questo governo. E' giustizia sociale: in questi anni alcuni hanno preso tanto. Troppo. Ad esempio i manager pubblici. Che ora non potranno prendere più di quanto prende il Presidente della repubblica".

"Taglio stipendi manager, limite 238mila euro" - "238mila euro per chi lavora nel pubblico è più che sufficiente, è un elemento di limite che ci vuole, in questi anni si è totalmente sforato", ha detto il premier presentando il taglio degli stipendi dei manager. "Spero che anche gli organi costituzionali accettino l'equiparazione al Presidente della Repubblica e abbiano la lungimiranza, il coraggio e l'intelligenza di tornare in sintonia col Paese".

"Italia resta nei parametri Ue, deficit al 2,6%" - "Noi - ha aggiunto - restiamo nei parametri Ue e il deficit è previsto al 2,6%. L'Italia è un Paese forte che chiede di cambiare l'Europa non per rimettere a posto i nostri conti ma rispettando i parametri europei. Noi li rispettiamo e quindi chiediamo che l'Europa ripensi se stessa".

"Ci sarà intervento per incapienti" - "premier ha quindi annunciato che è stata trovata "una soluzione tecnica che riguarda gli incapienti. Quelli che ricevono meno di 25mila euro lordi l'anno sono circa 10 milioni, con gli incapienti sono 14-15 milioni (10 più 4 di incapienti)".

"No tagli lineari, su Sanità spenderemo di più" - Renzi non è però entrato nel dettaglio della soluzione raggiunta. "Non ci saranno - ha poi assicurato - tagli lineari: sulla salute in prospettiva spenderemo di più perché si invecchia. Crescono malattie più complicate".

"Sorpreso da M5S: difendono indennità senatori" - Su Senato e Province il M5S "mi sorprende", ha affermato Renzi: "Avevo capito che erano nati per altro non per difendere le Province o le indennità dei senatori".