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Berlusconi: "Mia rivoluzione liberale ostacolata, spero che Renzi riesca"

"Alleati scomodi, la grande crisi venuta dallʼAmerica, i processi: tutti questi fattori mi hanno impedito di cambiare lʼItalia come avrei voluto"

silvio berlusconi
ansa

"La rivoluzione liberale che avevo promesso? Mi sono trovato a dover fare i conti con un'incredibile serie di ostacoli. Spero non capitino le stesse cose anche a Renzi". Silvio Berlusconi ripercorre i suoi anni di premier ricordando tutti gli ostacoli che gli hanno impedito di realizzare il suo progetto: dalle difficoltà con gli alleati alla grande crisi internazionale, ai processi che gli hanno tolto serenità e concentrazione.

Il leader di Forza Italia lo racconta in un'intervista al settimanale "Oggi", a cui confida, parlando proprio delle difficoltà: "Alleati molto scomodi e malati di un egocentrismo da primedonne che in molti casi non si sono fatti convincere; una opposizione assoluta della sinistra che ha sempre praticato la politica del 'tanto peggio, tanto meglio', cancellando con un referendum le nostre riforme istituzionali del 2005, che poi sono le stesse che adesso vuole fare Renzi; la grande crisi economica che è venuta dall'America nel 2008".

"Tutto questo con il 90 per cento della stampa contro - riprende - e infine, per quanto mi riguarda, con i 58 processi che ho dovuto affrontare, che mi hanno tolto una infinità di tempo per preparare con gli avvocati le 2.750 udienze: a volte tre alla settimana".

"Processi e udienze - aggiunge - che mi hanno anche privato di quella serenità che è indispensabile per poter operare al meglio".

"L'errore di Renzi? Non aver fatto politica in Forza Italia" - Berlusconi ricorda poi un episodio: "Una volta, scherzando, ho detto a Renzi che ha commesso un solo errore, non fare politica dentro FI. Ha la fortuna dalla sua, e questa è una grande qualità per un politico. Con 108mila voti è diventato sindaco di Firenze, con le primarie è diventato segretario Pd, si è autocatapultato a Palazzo Chigi, si è trovato subito le elezioni europee che gli hanno assicurato quella legittimità democratica di cui aveva bisogno e infine gli è toccata anche la presidenza del semestre europeo. Sfido chiunque a fare di più e più velocemente!".

"Ricostruire l'unità del centrodestra" - E ancora: "Abbiamo un Pd al 38%, Grillo al 23 e il centrodestra, frammentato, al 30. Lo scenario è quello di un Paese con una forte coloritura di sinistra e con il M5S che rappresenta un serio pericolo per la democrazia".

"Occorre ricostruire l'unità del centrodestra e far sìche i moderati, maggioranza nel Paese, si trasformino in una maggioranza politica organizzata. Noi stiamo tentando di farlo con le nostre 'Comunità azzurre'".