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Smartphone, social media, video-colloqui, app di ricerca vocale: così trovano lavoro i giovanissimi

Nel report "SIRI trovami un nuovo lavoro" ManpowerGroup svela quali sono i nuovi strumenti di dialogo tra aziende che offrono posizioni e candidati

A cambiare non sono soltanto le professioni, ma anche il modo in cui si cerca lavoro.

Lo sanno bene soprattutto i giovanissimi della Generazione Z (vale a dire i cosiddetti "Centennials" nati dalla seconda metà degli anni novanta o dalla seconda metà del 1997 fino al 2010) e i Millennial veri e propri (nati fra i primi anni Ottanta e il 2000, noti anche come Generazione Y). In un report ad hoc intitolato "SIRI trovami un nuovo lavoro" ManpowerGroup svela le abitudini di queste fasce d'età.

Chi sono i nuovi candidati hi-tech
Viene innanzitutto individuato un nuovo gruppo di lavoratori: gli utilizzatori precoci di tecnologia HR, coloro che per cercare impiego utilizzano almeno tre o più tecnologie, tra cui smartphone, social media, video-colloqui, app di ricerca vocale (Siri, Cortana, Alexa). Si tratta di candidati giovani appartenenti alle generazioni Z  per il 29%) e Y per il 35%, che vivono in città, studiano e sono equamente divisi tra maschi e femmine. A completare l'identikit, una forte propensione alla mobilità che caratterizza l'87% del campione.

Come commenta Riccardo Barberis, amministratore Delegato di ManpowerGroup Italia, "le nuove generazioni sono sempre più digitali anche nella fase di ricerca del lavoro e le aziende non possono ignorare questo trend. Per affrontare la sfida della carenza di profili con le giuste competenze - il tasso di talent shortage a livello globale è al 45%, il dato più alto degli ultimi 12 anni - è necessario diversificare i canali di comunicazione in relazione ai candidati che si desidera attirare. In ManpowerGroup per esempio da alcuni anni ormai abbiamo scelto soluzioni digitali e innovative che consentono ai nostri candidati di avere accesso a un mercato del lavoro e delle opportunità di orientamento e formazione senza confini".

Le differenze tra i paesi
La fotografia scaccata da ManpowerGroup cambia però da un Paese all'altro. Tra i mercati esaminati il Giappone, per esempio, è all'ultimo posto tra i Paesi che adottano tecnologie HR mentre India e Brasile sono le nazioni con le più alte percentuali di utilizzatori precoci di tecnologia HR, grazie anche all'alto tasso di penetrazione degli smartphone (rispettivamente più di 300 milioni e 79 milioni di possessori).


L'importanza dei social network
Per attirare gli utilizzatori precoci di tecnologia HR, che in Italia costituiscono il 12% della forza lavoro e l'11% a livello mondiale, bisogna investire sulle nuove tecnologie HR, in particolare gli annunci sui social sono cliccati dal 73% dei millennials ma l'uso dei social è un trend in crescita anche sul resto della media dei candidati (31%).

I consigli di ManpowerGroup
Per adottare la tecnologia HR giusta, Manpower propone poi una strategia in 5 step:
1. Definire il problema relativo al talento. Quali sono i candidati da attrarre? È necessario migliorare la selezione delle domande? Sono esempi dei problemi da definire in relazione all'obiettivo che si vuole ottenere, successivamente le tecnologie possono essere valutate per efficacia e convenienza economica.
2. Conoscere il proprio pubblico. Abbinare la tecnologia idonea al tipo di candidati, che possono differire per i ruoli e/o competenze da coprire in azienda. Per investire in giovani talenti è necessario investite in tecnologia ma per assumere persone con esperienza è necessario prendere in considerazione diversi canali online e offline.
3. Diversificare i canali. Non esiste un'unica soluzione tecnologica. Le diverse culture e i diversi limiti possono avere un ruolo nella scelta di WhatsApp o di Viber in un determinato mercato. Perciò bisogna testare e perfezionare il giusto mix di strumenti per ottenere i risultati migliori.
4. Trasformare la quantità in qualità. La facilità di presentazione di una domanda di lavoro attraverso la tecnologia porta ad un incremento delle domande. L'intelligenza artificiale (AI), l'apprendimento automatico e l'analisi predittiva possono aiutare a identificare i candidati qualificati.
5. Aggiungere l'interazione umana. La tecnologia è certamente la via da percorrere, ma comunicare un messaggio personalizzato e su misura risulta ancora fondamentale. Il contatto personale può differenziare positivamente un datore di lavoro dall'altro nell'esperienza sempre più tecnologica del candidato.

Gli strumenti di ultima generazione
Le app dello smartphone sono più usate negli USA e in Australia, India, Polonia e Malesia. Gli annunci sui social media sono più utilizzati in Argentina, Brasile, Colombia, India, Messico, Perù, America centrale, Malesia e Uruguay. Gli SMS con le aziende sono molto diffusi in India, Italia, Malesia e Polonia.

Il doppio dei candidati indiani, rispetto alla media globale, usa la chat del sito del datore di lavoro e partecipa a un gioco o test di abilità somministrato da un datore di lavoro. Le fiere del lavoro virtuali sono diffuse soprattutto in Colombia, America Centrale e Malesia, dove spostarsi con i mezzi di trasporto è più difficoltoso. I paesi europei sono più tradizionali nei metodi di ricerca di lavoro e tendono a essere nella media o leggermente al di sopra nel frequentare fiere del lavoro reali o nel collaborare con i selezionatori di personale.

Cosa cambia per aziende e datori di lavoro
Dal canto loro, i datori di lavoro si trovano a fronteggiare un nuovo fenomeno: la facilità di presentazione di una domanda di lavoro attraverso la tecnologia può aprire la porta a una marea di proposte. Gli utilizzatori precoci di tecnologia HR presentano il doppio delle domande di lavoro delle loro controparti, con 18,3 contro 9,9 posti di lavoro. Questo aumento delle domande fa, a sua volta, crescere la domanda di tecnologie di back-end che servono ai dirigenti delle funzioni HR e agli addetti alle assunzioni per stilare graduatorie dei candidati più qualificati.

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