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Colpi di frusta: veri o con frode?

I consigli di ACI e delle assicurazioni

Dal Web

Giro di vite del governo sulla RC Auto.

Il decreto sulle liberalizzazioni in discussione al Senato ha il compito non facile di ridurre le tariffe più costose d'Europa, ma tra automobilisti e compagnie assicurative è guerra di dati. Via libera intanto alla cosiddetta “scatola nera” in auto: chi la monta beneficerà di significativi sconti sulla polizza obbligatoria per la responsabilità civile.

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Nella discussione interviene l'Automobile Club italiano, che per ridurre le tariffe sulla RC Auto propone tre misure. Innanzitutto andrebbero riformulate le tabelle sui danni fisici più gravi, quelli che causano da 10 a 100 punti di invalidità. In secondo luogo bisogna regolamentare i risarcimenti per il colpo di frusta, che incidono notevolmente sui costi delle compagnie assicurative. Terzo punto: regolamentare il danno morale nei casi di gravi incidenti, allineandolo agli standard europei. Per l'ACI questi interventi consentirebbero di ridurre i costi per le compagnie e, di conseguenza, di abbassare anche le polizze pagate dagli automobilisti.

La pensa diversamente l'Ania, l'associazione che riunisce le società di assicurazione, che chiede invece al Governo di intervenire contro le frodi e le speculazioni che gravitano intorno agli incidenti d'auto. E proprio il colpo di frusta, così difficilmente valutabile, è al centro della discussione. L'Ania vorrebbe eliminare l'automatismo tra auto-dichiarazione e liquidazione del danno di piccola entità, che incide molto sui costi, e consiglia il modello britannico per limitare le richieste di indennizzo per i colpi di frusta. Cresciuti in Italia fino a 500 mila casi l'anno, più di 1.300 al giorno, denuncia l'Ania.

Nel nostro Paese in 23 incidenti su 100 si registrano danni alla persona, contro la media europea del 10%, ma in alcune province della penisola la percentuale arriva al 50%! Secondo l'Ania sono proprio le frodi assicurative a causare l'aumento delle polizze. Frodi che incidono sui bilanci delle compagnie per 300 milioni di Euro l'anno, ma il dato pecca di approssimazione, perché la valutazione è effettuata sulla base delle sole frodi accertate.