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Zimbabwe: Mnangagwa giurerà entro 48 ore, attesa per il suo ritorno

Lʼex vice presidente era riparato allʼestero dopo essere stato silurato da Mugabe il 6 novembre

Zimbabwe: Mnangagwa giurerà entro 48 ore, attesa per il suo ritorno - foto 1
-afp

L'ex vice presidente dello Zimbabwe, Emmerson Mnangagwa, destituito da Robert Mugabe due settimane fa, giurerà come presidente entro 48 ore.

Lo ha annunciato il capo del partito Zanu-Pf al governo, Lovemore Matuke, dopo le dimissioni di Mugabe. Mnangagwa, conosciuto come "il coccodrillo", resterà presidente fino alla fine del mandato che avrebbe dovuto ultimare Mugabe, fino alle prossime elezioni, che si dovranno tenere entro settembre del 2018.

L'attesa è tutta dunque per la ricomparsa in pubblico di Mnangagwa, l'ex braccio destro di Mugabe detto il "coccodrillo" fra l'altro per la sua abilità nel muoversi nelle acque torbide della politica dello Zimbabwe. Già ministro della Giustizia e Difesa, ma anche della famigerata Sicurezza dello Stato. L'ex veterano della guerra di liberazione dall'oppressione dei bianchi era riparato all'estero temendo per la propria vita dopo essere stato silurato dal presidente il 6 novembre con l'intento di togliere di mezzo il più pericoloso rivale a una successione semi-dinastica promessa alla moglie ex-dattilografa di 42 anni più giovane, Grace.

Era stata proprio la destituzione di Mnangagwa da parte di Mugabe a scatenare l'intervento dell'esercito: la mossa è stata ritenuta un tentativo del presidente di spianare la strada per la successione alla moglie soprannominata dai critici "Gucci Grace" per la sua passione per lo shopping di lusso. Così martedì, solo una settimana dopo la rimozione di Mnangagwa dall'incarico, i militari avevano preso il controllo del potere trattenendo la coppia presidenziale confinata nella 'casa blu', la loro residenza.

A una settimana di distanza l'impeachment - presentato dal partito Zanu-Pf che nel fine settimana aveva già espulso Mugabe e la moglie - restava l'unica via legale per costringere Mugabe a lasciare il potere; il presidente, infatti, aveva ignorato l'ultimatum impostogli dal partito per dimettersi, che era scaduto lunedì a mezzogiorno.